Paola Turci rivive il suo dramma: "Per anni mi usciva il vetro dalla faccia"
"Sentire la faccia aperta e il sangue come se fossi sotto la doccia era surreale".
Paola Turci, in partenza con il tour "Il secondo cuore", torna a raccontare il gravissimo incidente stradale di cui è stata vittima nel 1993. Un momento che spesso ha definito lo "spartiacque" della sua vita.
La cantante stava guidando sulla Salerno-Reggio Calabria, diretta a un live nel golfo di Policastro.
"L’unica volta in trent’anni di carriera che ho guidato io andando a un concerto. Ero in un momento infelice della mia vita ma mi sentivo onnipotente".
A un tratto la disattenzione fatale: "Ho guardato un istante la spina del telefono, che si staccava spesso". La macchina va verso il guardrail: lei, a 120 all'ora, sterza e l'auto cappotta.
"Ho sentito tutta la faccia aperta e gli zampilli di sangue. Mi sono detta subito: 'Calmati'. Tutte le cartoline con il mio nome e cognome, che erano in auto, hanno cominciato a invadere la strada. Passavano poche persone ma hanno capito e hanno cominciato a fermarsi. Io non vedevo nulla ma li sentivo urlare: Paola Turci, Paola Turci".
Viva per miracolo, il suo occhio si salva grazie a un immediato intervento chirurgico, a cui ne seguiranno altri dodici. Il volto riceverà cento punti di sutura: "Per due anni mi sono usciti vetri dalla faccia. Mi definivo la vetraia".
Per molto tempo nasconde con i capelli, e qualche volta con gli occhiali da sole, le ferite del viso. Oggi, dice, l'incidente appartiene al passato. E il suo successo di Sanremo, "Fatti bella per te", ne è una prova.