Chiesa gremita a Militello Val di Catania per dire addio a Pippo Baudo, morto sabato 16 agosto all’età di 89 anni.  I funerali del presentatore e recordman del Festival di Sanremo, nella chiesa di Santa Maria della Stella, sono stati presieduti dal vescovo della Diocesi di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, insieme al parroco Giuseppe Luparello mentre il padre spirituale di Pippo Baudo, don Giulio Albanese, ha pronunciato l'omelia, accolta da un grande applauso dalle tante persone che hanno seguito fuori la celebrazione dai maxischermi e poi salutato il feretro.

In prima fila i figli Tiziana e Alessandro, arrivato dall’Australia.

La cerimonia è partita con il coro polifonico della Madonna della Stella che ha intonato Eccomi. Poi il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ha esordito augurando a Pippo Baudo «di splendere non solo nel firmamento degli uomini ma nel firmamento di Dio, dove si splende solo per l’amore concreto ricevuto e donato. Perché solo l’amore resta ed è per sempre». 

L'omelia: «È entrato sempre felicemente nelle case degli italiani»

«Siamo qua per rendere l'ultimo saluto terreno nella luce della fede che ci accomuna», ha detto don Albanese nell’omelia, ricordando i «semi di bene che ha sparso nella sua vita». Pippo «è entrato sempre felicemente nelle case degli italiani», e noi «non dobbiamo vivere questo momento come un distacco senza ritorno, ma come un arrivederci nella speranza della resurrezione. Siamo nella sua terra natale ed è stato commovente il benvenuto che questa notte è stato riservato a Pippo per concludere il suo cammino terreno nella terra che gli ha dato i natali». «In una società, la nostra, spesso inquinata da tanti virus, con la sua condotta in più circostanze ha affermato il bene, la gratuità, il dono di se stesso ai poveri. Spesso mi ha detto: il successo, e lui ne ha avuto tanto, non basta a riempire il cuore, non basta a rendere felici». 

Il padre spirituale: «Gli ultimi giorni di grande sofferenza»

«Sono state settimane, soprattutto le ultime, di grande sofferenza, era sotto morfina, però lucido e comunque per lui è stato un tempo, sono parole sue, di purificazione, di liberazione». Lo ha detto fuori dalla chiesa don Giulio Albanese: «Pippo mi ha detto di ricordare ai suoi figli che gli ha voluto bene. Me lo ha ripetuto costantemente: “Forse a volte ho fatto fatica ad essere diretto ed esplicito, però una cosa la posso dire: ho sempre voluto bene ai miei figli”». La ragione per cui Baudo è voluto tornare a Militello, ha spiegato, è perché «qui ci sono le sue radici e lui esprimeva un debito di ringraziamento nei confronti di questa città che non solo gli ha dato i natali ma dal punto di vista valoriale lo ha forgiato e formato. E di questo è sempre stato orgoglioso».

(Unioneonline/D)

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