Fedez protagonista assoluto del Concertone del primo maggio, andato in scena dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e trasmesso da RaiTre.

Dopo la polemica social con Matteo Salvini, il rapper è salito sul palco e ha attaccato tutti, dalla Rai alla Lega.

"E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta. Dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere partiti e nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare, ma alla fine mi hanno permesso di esprimermi liberamente. Ovviamente da persona libera mi assumo le responsabilità di ciò che dico e che scrivo”, ha esordito il rapper.

E dopo un appello a Mario Draghi sui lavoratori dello spettacolo inizia lo show sul ddl Zan, su cui già si è molto speso sui social, e l’attacco alla Lega che fa ostruzionismo per non far passare la legge contro l’omotransfobia.

"Due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ha deciso che un ddl di iniziativa parlamentare già approvato alla Camera come il ddl Zan può essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza”.

E via agli “aforismi” dei leghisti sui gay. “Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno”, Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria. “I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega Reggio Emilia. “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali della Lega.

“I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”, Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona. E infine “si tocca anche il fantasy” con la candidata leghista Giuliana Livigni “Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay”.

LA POLEMICA CON LA RAI – La Rai, accusata di averlo sottoposto a censura preventiva, ha smentito con una nota di Rai3 che successivamente Viale Mazzini ha precisato essere stata condivisa dall’ad Fabrizio Salini. Poi il presidente Marcello Foa ha a sua volta spiegato che quel testo non era stato sottoposto ad approvazione.

Ma Fedez a tarda serata ha messo tutti alla berlina pubblicando un video in cui riprende la telefonata (che aveva registrato) con la vice direttrice di Rai3 e con i suoi collaboratori, in cui si sente chiaramente la richiesta di evitare riferimenti a nomi e partiti.

(Unioneonline/L)

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