Senorbì, Celestino Podda realizza il suo sogno di ragazzo: «On the road negli Usa»
Emigrato dall’Isola in Olanda, ora sta attraversando l’America on the roadPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’emigrato di Senorbì Celestino Podda ha realizzato il suo sogno: attraversare l’America ed esplorare i luoghi iconici che in tutta la sua vita aveva visto solamente al cinema.
Podda, per gli amici Lino, in questi giorni sta vivendo insieme alla sua famiglia un’avventura “on the road” attraverso il Grand Canyon, la Route 66, la Monument Valley in Arizona e il Golden Gate Bridge, il ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate, stretto che mette in comunicazione l'Oceano Pacifico con la baia di San Francisco.
«Nel nostro avventuroso viaggio - racconta - stiamo incontrando diversi italiani e italoamericani, quando vengono a sapere che ho scritto un libro sul mio sogno di raggiungere un giorno l’America si mostrano incuriositi ed entusiasti».
Lino Podda è nato nella poverissima Senorbì del secondo dopoguerra. In Trexenta ha trascorso l'infanzia, con pochi amici e senza una lira, tanto da non potersi permettere neppure il grembiule per andare a scuola. Non ha mai conosciuto il padre, morto prima che lui nascesse a causa di un incidente sul lavoro. La sua è una storia di riscatto, per fuggire dalla miseria è stato costretto a emigrare prima in Francia e poi in Olanda, dove si è costruito un futuro e vive tuttora.
«La mia vita è un romanzo - dice - ed è per questo che ho deciso di raccontarla nell’autobiografia “Volevo diventare un cowboy” che presto verrà tradotta in inglese e potrà quindi raggiungere il mercato anglosassone». Il libro è pubblicato dalla casa editrice Nuove Grafiche Puddi di Ortacesus.
Il viaggio negli Usa si sta rivelando ricco di sorprese. «Il mondo è davvero piccolo - dice - qualche giorno fa ho incontrato una ragazza di Senorbì, Martina Tronci, in America insieme alla famiglia. Conoscevo benissimo i suoi nonni, persone straordinarie. È stato davvero un piacevole incontro, una coincidenza davvero clamorosa».
Incontri piacevoli e qualche disavventura, come quella che gli è capitata l’altro ieri e che per fortuna si è risolta solo con un grande spavento. «Volevo fare una foto panoramica e sono salito sopra una pianta - racconta -, purtroppo ho messo male un piede e sono precipitato già da un’altezza considerevole. In ospedale mi hanno detto che mi sarei potuto rompere l’osso del collo, invece non mi è successo nulla. Il medico era incredulo e mi ha regalato due bandane che lui usa per lavoro, diceva che non aveva spiegazioni per quanto accaduto e che mi ero salvato per miracolo. Gli ho risposto che i santi della chiesa di Senorbì mi avevano protetto ancora una volta».
Lino Podda è legatissimo al suo paese d’origine. È lui il misterioso benefattore che, alcuni anni fa, aveva donato un omaggio floreale ai defunti di Senorbì, con la complicità dei suoi amici fiorai Luisa Aramu e Innocente Dessì. «Tanti defunti non hanno più nessuno che possa portare loro un fiore, quando ho avuto quell'idea pensavo soprattutto a loro», conclude l'emigrato giramondo.
