Formazione professionale, contributo del 50% alle Pmi
Saranno agevolabili solo progetti con costi compresi tra 10mila e 60mila euroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Incentivi del 50% per il costo del personale in formazione sono previsti dal nuovo bando che stanzia aiuti per affrontare le sfide della transizione verde e digitale. Una quota pari al 40% delle risorse è destinata, invece, a sostenere le imprese della filiera automotive, della moda, del tessile e dell’arredamento.
Con il decreto firmato il 4 settembre scorso, il ministero delle Imprese e del made in Italy ha istituito un regime di aiuto per sostenere lo sviluppo di competenze specialistiche nelle Pmi, nell’ambito del Programma nazionale «Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027».
Le risorse inizialmente stanziate ammontano a 50 milioni, destinate alle imprese localizzate nelle regioni meno sviluppate. Gli aiuti finanzieranno iter di formazione per i dipendenti, pensati per aggiornare e potenziare le competenze in settori chiave. Le tematiche potranno riguardare, ad esempio, l’adozione di tecnologie digitali, l’efficientamento energetico, i processi produttivi sostenibili o la conoscenza delle tecnologie individuate dal regolamento europeo Step. Le iniziative ammissibili devono prevedere costi compresi tra 10mila e 60mila euro e potranno essere realizzate in collaborazione con società di consulenza o fornitori di formazione qualificati, scelti in modo indipendente rispetto all’impresa richiedente.
Il contributo per la singola impresa è pari al 50% della spesa. È possibile presentare anche progetti integrati sovraregionali, che coinvolgono più imprese di regioni diverse: l’aiuto nel caso di progetti sovraregionali potrà essere maggiorato fino al 70% per le micro e piccole imprese e al 60% per le medie.
Tra i costi ammissibili ci sono le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione; i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto, come le spese di viaggio e alloggio, i materiali e le forniture per il progetto; l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature nella misura in cui sono usati solo per la formazione; i costi dei servizi di consulenza; le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione per le ore nelle quali hanno seguito i corsi.
Le domande dovranno essere presentate in via telematica, sulla piattaforma del soggetto gestore indicato dal Ministero. Le date di apertura e chiusura dello sportello, la modulistica e le istruzioni operative saranno definite con un provvedimento ministeriale. Ogni impresa potrà presentare una sola istanza, corredata da scheda descrittiva del progetto, dati del fornitore, offerta economica e dichiarazioni sostitutive su requisiti di ammissibilità e regolarità aziendale. Le domande saranno valutate secondo una procedura a graduatoria: non varrà l’ordine di arrivo ma la qualità del progetto. La selezione terrà conto, tra l’altro, del numero di dipendenti coinvolti, della coerenza con gli obiettivi di transizione ecologica e digitale e dell’eventuale appartenenza dell’impresa a reti o filiere produttive.
Roberto Lenzi
(Estratto da “Norme e tributi Plus Lavoro”, Il Sole 24 Ore, 29 ottobre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)
