In arrivo una decontribuzione parziale per le assunzioni stabili nella Zes Unica. Insieme ad un incentivo per chi assume madri di almeno 3 figli disoccupate.

Nella bozza di manovra approvata dal Consiglio dei ministri sono stanziati 54 milioni di euro per il 2026, 400 milioni di euro per il 2027 e 271 milioni di euro per il 2028 con l’obiettivo di incrementare l’occupazione giovanile stabile e favorire le pari opportunità per le lavoratrici svantaggiate nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno.

Si finanzia l’esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, per l’assunzione dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026 di personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o per la trasformazione, nello stesso arco temporale, del contratto di lavoro subordinato da tempo determinato a tempo indeterminato. Sarà un decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia, a disciplinare gli interventi, i requisiti e le condizioni necessarie a garantire il rispetto del limite di spesa.

Un altro incentivo alle assunzioni è destinato ai datori di lavoro privati che dal 1° gennaio 2026 assumono donne, madri di almeno 3 figli di età minore di diciotto anni, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi: è previsto un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 8mila euro annui di importo, riparametrato e applicato su base mensile, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Se l’assunzione è effettuata con contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, l’esonero spetta per dodici mesi dalla data dell’assunzione. Se il contratto è trasformato a tempo indeterminato l’esonero è riconosciuto per massimo diciotto mesi. Se l’assunzione è con contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’esonero spetta per un periodo di ventiquattro mesi dalla data d’assunzione. Sono esclusi dall’esonero i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato.

L’incentivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa. La dote ammonta a 5,7 milioni di euro per il 2026, 18,3 milioni per il 2027, 24,7 milioni per il 2028, 25,3 milioni per il 2029, 25,9 milioni per il 2030, 26,5 milioni per il 2031, 27 milioni per il 2032, 27,6 milioni per il 2033, 28,2 milioni per il 2034 e 28,9 milioni annui dal 2035. Una volta raggiunto il limite di spesa l’Inps - incaricato del monitoraggio - non accoglie più le richieste di accesso all’incentivo.

Giorgio Pogliotti

(Estratto da “Norme e tributi Plus Lavoro”, Il Sole 24 Ore, 21 ottobre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)

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