Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0, guida per fare impresa under 35.

Quando: Dal 15 ottobre 2025 al 30 giugno 2028, salvo esaurimento fondi

Cosa scade: Finanzia tutti settori ad eccezione dell’attività di quelli esclusi dall’art. 1 del regolamento de minimis

Per chi: Attività sotto forma di ditte individuali, società di persone e di capitali, in avvio cooperative

Come adempiere: Presentazione attraverso le piattaforme dedicate all’incentivo Autoimpiego Centro Nord e Resto al Sud 2.0

In sintesi

Le misure “Autoimpiego Centro Nord” e “Resto al Sud 2.0” sono due misure di incentivi diretti agli aspiranti imprenditori con la previsione di un contributo a fondo perduto alternativo a seconda si scelga di accedere al voucher o alla realizzazione del programma di investimento.

Le due misure hanno numerosi elementi in comune ma differiscono, tra le altre cose, per l’area geografica di riferimento, per le percentuali di contributo a fondo perduto, per i tempi di realizzazione degli investimenti e per la dotazione complessiva di fondi. È sicuramente importante la previsione di un percorso di formazione e di accompagnamento grazie ad un accordo sottoscritto tra Invitalia ed Ente nazionale del Microcredito, prevedendo anche un contributo pari a 5.000,00 euro per il servizio di tutoring. Il bando è aperto dal 15 ottobre 2025 ed il termine ultimo, come stabilito dal decreto direttoriale dell’8 ottobre scorso, per la presentazione del saldo finale delle ultime domande ammesse alle agevolazioni non può superare il 30 giugno 2028. Il Soggetto Gestore è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa – Invitalia.

I beneficiari, le attività finanziabili, la presentazione della domanda

L’incentivo si rivolge a giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, non ancora compiuti, che all’atto dell’invio della domanda abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:

• risultino disoccupati, inoccupati o inattivi;

• siano disoccupati Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori).

Sono altresì inclusi coloro che si trovino in condizioni di marginalità e vulnerabilità sociale o discriminazione così come previsto dal Programma nazionale Giovani, donne e lavoro (Pn Gdl). I predetti requisiti di partecipazione sono attestati tramite dichiarazione sostitutiva di atto notorio secondo la modulistica prevista dal bando.

Sono ammissibili le iniziative di avvio di attività di:

• lavoro autonomo mediante apertura di partita Iva;

• impresa individuale tramite iscrizione al registro delle imprese;

• impresa in forma societaria, nelle forme di Snc, Srl, Sas e società cooperativa, regolarmente iscritte al registro delle imprese

Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative economiche avviate entro il mese precedente alla data di presentazione di domanda di agevolazione e che risultino inattive. È ammessa la partecipazione alle società di soggetti non aventi i requisiti, a condizione che il controllo e l’amministrazione alla data di iscrizione e per i successivi tre anni siano detenute dai soggetti aventi i requisiti. Sono altresì soggetti non in possesso dei requisiti i titolari o i soci di una attività che, ancorché cessata nei sei mesi precedenti alla presentazione della domanda, ha codice Ateco identico fino alla terza cifra corrispondente all’iniziativa economica oggetto di agevolazione. Sono finanziabili quindi le nuove iniziative imprenditoriali in tutti i settori economici ad eccezione di quelli rientranti nel settore agricolo, pesca e acquacoltura.

La presentazione delle domande di agevolazione avviene esclusivamente tramite procedura informatica, seguendole istruzioni e gli allegati presenti, da parte del titolare dell’iniziativa economica, nel caso di ditta individuale, o da parte del legale rappresentante nel caso di società.

La procedura valutativa è a sportello e in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e nel limite delle risorse disponibili. Invitalia procede quindi alla verifica della completezza delle informazioni e dei dati, alla valutazione del piano d’impresa secondo i parametri indicati nel decreto direttoriale 8 ottobre 2025, al calcolo dei punteggi minimi di ammissibilità, ad un colloquio da remoto centrato sulle competenze necessarie alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale riservandosi la richiesta di integrazioni o documentazione utile al fine di completare l’iter di valutazione.

Sono previste premialità qualora: le iniziative economiche includano tra i soggetti proponenti persone che hanno partecipato ad attività di formazione o accompagnamento organizzate dall’Ente Nazionale Microcredito; in sede di realizzazione dell’iniziativa prevedono l’utilizzo di un conto corrente vincolato aperto presso un Istituto di credito aderente alla Convenzione tra Ministero del lavoro e Politiche sociali – Abi – Invitalia; presentano nella compagine uno o più soci di minoranza con almeno 5 anni di esperienza nel settore dell’attività proposta.

Al termine della valutazione si emette il provvedimento di approvazione o diniego. Ciascuna iniziativa può presentare una sola domanda di agevolazione ed è consentito la presentazione soltanto di una seconda domanda di agevolazione esclusivamente nel caso di rigetto definitivo della prima domanda. Non sono ammesse, per la medesima iniziativa, domande successive alla seconda.

Autoimpiego Centro Nord

Ambito territoriale e dotazione finanziaria

L’incentivo è diretto all’avvio di attività nei territori delle Regioni della Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Marche ed Umbria. La dotazione complessiva dei fondi a disposizione è pari ad euro 219.600.000,00. Il 1° ottobre scorso sono state pubblicate la Guida manuale utente e la news per la presentazione della domanda. La presentazione è attraverso la piattaforma dedicata www.invitalia.it/incentivi-e-strumenti/autoimpiego-centro-nord

Spese ammissibili e tipologia di contributo

La realizzazione degli investimenti fa effettuate e realizzate entro 16 mesi dalla data del provvedimento di concessione e prorogabili al massimo di 4 mesi.

Nel piano degli investimenti sono ammissibili le spese inerenti le opere edili di ristrutturazione e manutenzione straordinaria (inclusa l’impiantistica edile) entro il limite del 50% del programma di investimenti, beni strumentali quali attrezzature impianti, macchinari e arredi nuovi di fabbrica, hardware, software e servizi, licenze d’uso software, immobilizzazioni immateriali e consulenze tecnico specialistiche prestate da Ets e comunque non superiori al 30% del piano. Sono esclusi invece costi inerenti acquisto di terreni, immobili, capitale circolante, costo del personale, canoni di locazione, consulenze al fine della predisposizione della domanda di agevolazione e consulenze non tecnico specialistiche.

L’incentivo relativo alle iniziative economiche del bando Acn può essere duplice e comunque alternativo. È possibile chiedere un contributo a fondo perduto per la realizzazione dei programmi in investimento di importo fino a 120.000,00 euro ottenendo un contributo a fondo perduto fino al 65%. Per investimenti invece di importo superiore a 120.000,00 euro e comunque non oltre 200.000,00 euro il contributo a fondo perduto e ridotto ad un massimale del 60%. Alternativamente le iniziative economiche possono richiedere un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher pari al 100% dell’investimento entro il limite di 30.000,00 euro elevabile a 40.000,00 nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali. L’investimento in voucher non consente di inserire nel piano degli investimenti le opere edili. Gli investimenti vanno realizzati entro 9 mesi dalla data del provvedimento di concessione e prorogabili fino ad un massimo di 3 mesi.

Iter per i contributi

I contributi sono erogabili in 2 stati di avanzamento lavori (Sal). Entro il termine di 30 giorni dal provvedimento di concessione occorre procedere ad alcuni adempimenti quali: apertura del conto corrente (dedicato o vincolato) con relativo versamento di almeno il 10% dell’importo ammesso alle agevolazioni; dimostrare il possesso del titolo di disponibilità della sede operativa quali ad esempio contratto di locazione, comodato d’uso gratuito, ecc.; inviare la documentazione che sia in grado di certificare l’avvio dell’iter di avvio dell’attività come ad esempio titoli di studio, attestati e qualifiche professionali.

Decorsi tre mesi dal provvedimento di concessione, è possibile richiedere l’erogazione del primo SAL a fronte di presentazione di titoli di spesa relativi alla realizzazione del piano di investimenti con valore compreso tra il 30 ed il70% delle spese ammesse al contributo. Invitalia entro 60 giorni, se l’istruttoria ha esito positivo, provvede a derogare il contributo per la percentuale di investimento realizzata. La richiesta del Sal a saldo, invece, va presentata entro tre mesi dalla data di pagamento dell’ultimo titolo di spesa. Invitalia entro 80 giorni dalla richiesta, previa verifica anche da remoto della presenza, installazione e funzionamento dei beni, eroga il contributo a saldo.

L’erogazione dei contributi può avvenire su un conto corrente “vincolato” presso una banca aderente alla Convenzione Ministero del lavoro, Abi e Invitalia o conto corrente “dedicato” che è destinato alla realizzazione dell’investimento. Le modalità di erogazione variano a seconda della scelta del conto corrente.

Resto al Sud 2.0

Ambito territoriale e dotazione finanziaria

L’incentivo è diretto all’avvio di attività di lavoro autonomo, attività d’impresa e libero professionali che abbiano sede operativa nei territori del Sud Italia e precisamente nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La dotazione finanziaria della misura agevolativa è pari ad euro 356.400.000,00. Il 15 ottobre sono state pubblicate le indicazioni relative allo sportello per la compilazione e presentazione delle domande, dalle ore 12 del 15 ottobre 2025. La presentazione avviene attraverso la piattaforma dedicata all’incentivo www.invitalia.it/incentivi-e-strumenti/resto-al-sud-20

Spese ammissibili e tipologia di contributo

Gli investimenti vanno realizzati entro 16 mesi dalla data del provvedimento di concessione e prorogabili fino ad un massimo di 4 mesi. Sono finanziabili investimenti in opere edili intese come ristrutturazione e manutenzione straordinaria entro il limite del 50% del piano degli investimenti. Sono altresì finanziabili macchinari, impianti, attrezzature e arredi nuovi di fabbrica; programmi informativi e servizi per tecnologie, licenze d’uso software, immobilizzazioni immateriali, consulenze tecniche specialistiche, certificate da ETS, e fino al 30% dell’ammontare del programma di investimento.

Non sono ammissibili, invece, investimenti diretti all’acquisto di fabbricati, terreni, interessi passivi e imposte, spese relative al capitale circolante, acquisto materie prime e semilavorati, utenze, canoni di locazione nonché consulenze legali, fiscali, tributarie e per la predisposizione della domanda di finanziamento. L’incentivo Resto al Sud 2.0 può essere duplice e comunque alternativo.

Per programmi di investimento fino ad euro 120.000,00 il contributo a fondo perduto può essere concesso fino al 75%, ridotto al 70% nel caso di investimenti compresi tra 120.000,00 e il massimale di 200.000,00 euro.

Altresì le iniziative economiche possono richiedere un diverso contributo, sotto forma di voucher e pari al 100% del piano degli investimenti entro il limite di euro 40.000,00 elevato a 50.000,00 in caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali nonché di beni diretti ad assicurare sostenibilità ambientale o risparmio energetico. A differenza del contributo per i programmi di investimento, il voucher non prevede l’inserimento delle opere edili tra le spese finanziabili.

Iter per i contributi

I contributi sono erogabili in 2 Sal. Entro 30 giorni dal provvedimento di concessione occorre effettuare apertura del conto corrente dedicato o vincolato e provvedere al versamento di almeno il 10% dell’importo ammesso alle agevolazioni, produrre il titolo di disponibilità della sede operativa e produrre documentazione che certifica l’avvio dell’iter per conseguire i requisiti necessari all’avvio dell’attività (qualifiche, attestati o titoli di studio).

Entro 3 mesi dalla data del provvedimento di concessione è possibile richiedere il primo Sal presentando titoli di spesa, anche non quietanzati, di valore compreso tra il 30% ed il 70% delle spese ammesse a contributo. Entro 60 giorni dalla richiesta, in caso di esito positivo, Invitalia provvede ad erogare il contributo. La presentazione del Sal a saldo va invece presentata entro 3 mesi dalla data di pagamento dell’ultimo titolo di spesa ammesso. Entro 80 giorni dalla presentazione Invitalia, previa verifica anche da remoto della presenza installazione e funzionamento dei beni oggetto di investimento, provvede all’erogazione delle somme richieste. Le modalità di erogazione variano a seconda della scelta del conto corrente “vincolato”, aperto presso una banca aderente alla Convenzione Ministero del lavoro, Abi e Invitalia o sulla scelta del conto corrente “dedicato” che è destinato alla realizzazione dell’investimento.

Giuseppe Arleo

(Estratto da “Norme e tributi Plus Fisco, La Settimana Fiscale”, Il Sole 24 Ore, n.41, 5 novembre 2025, in collaborazione con L’Unione Sarda)

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