M5S, Crimi avvia il voto per il Comitato direttivo su SkyVote
Di Maio ha incontrato Conte per scongiurare la rottura con Grillo
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Sono ore concitate per il Movimento 5 Stelle, dopo lo scontro aperto tra Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo sul tema del nuovo statuto.
Il capo politico reggente Vito Crimi ha, attraverso una mail, comunicato al garante di aver avviato questa mattina tutti gli adempimenti per lo svolgimento delle votazioni per il comitato direttivo, individuando modalità e tempistiche per la presentazione delle candidature, per le verifiche dei requisiti e per lo svolgimento della votazione, ribadendo che si procederà al voto utilizzando lo strumento di voto messo a disposizione da SkyVote (e non su Rousseau, piattaforma con cui si è ormai consumato lo strappo).
Intanto continuano i tentativi di mediazione tra l’ex premier e il comico genovese.
Alcune ore fa si è tenuto un incontro tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e Conte.
All'uscita dall'abitazione dell'ex presidente del Consiglio il titolare della Farnesina non ha rilasciato dichiarazioni.
Di Maio è tra i pontieri che stanno lavorando per sanare lo scontro al vertice: in tarda mattinata il ministro ha avuto un lungo colloquio con Roberto Fico, a margine della cerimonia di chiusura dell'anno accademico dell'Accademia dei Lincei.
Nel Movimento 5 Stelle, dopo le riunioni di ieri sera dei gruppi del Senato e della Camera, non è stata ancora sanata la frattura, dagli esiti che restano incerti. Sarebbero più di cento i parlamentari pronti a schierarsi con Conte.
Ieri il Garante in un video ha rinfacciato a Conte la totale mancanza di comunicazione sul nuovo assetto che vorrebbe dare alla sua creatura.
"La Carta dei valori non l'ho mai vista, ho visto una bozza", ha dichiarato il comico genovese, "il Codice etico mai parlato, la transizione 2050 forse se l'è dimenticata nello Statuto", aggiunge negando di essere il "padre padrone del Movimento" e di esserne invece "il papà" e di aver fatto "cose straordinarie" che non rinnega.
Dura la replica di Conte, che aveva chiesto alla controparte di "non dire falsità sul mio conto e sul mio operato".
L'avvocato si era detto anche disposto a pubblicare "una fittissima corrispondenza documentale" che testimonierebbe "la sua totale trasparenza".
(Unioneonline/F)