Sanità, prove d’intesa ma Pd e Todde restano distanti
Troppo presto per la distensione, lo strappo sui commissariamenti delle Asl è difficile da ricucire. Sullo sfondo l’attesa dei giudici sulla decadenzaI capigruppo e i segretari del Campo largo al vertice di maggioranza
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È presto per la distensione. Lo strappo sui commissariamenti delle aziende sanitarie è difficile da ricucire.
La presidente della Regione Alessandra Todde rivendica la scelta fatta, il Pd quella di non aver firmato la delibera con le dodici nomine. E ora si prova a ragionare, a darsi un metodo collegiale anche in vista dei prossimi provvedimenti.
Ieri se ne è parlato durante il vertice di maggioranza a Villa Devoto con tutti i capigruppo e i segretari dei partiti, ma ancora con risultati poco convincenti.
Sullo sfondo, l'attesa per la decisione del tribunale civile sul ricorso della governatrice contro l'ordinanza ingiunzione che ne chiede la decadenza per irregolarità nelle spese elettorali.
Lo strappo col Pd è recentissimo, allora quale occasione migliore per confrontarsi sul metodo, anche in vista dei prossimi provvedimenti? D'ora in poi, si è deciso, il tavolo con i segretari diventerà un appuntamento fisso. Si punta alla condivisione. Con il Pd che chiede che l'assessorato alla Sanità sia un assessorato di coalizione, mentre il M5S insiste perché chi controlla un dicastero sia anche il titolare delle decisioni più importanti, comprese quelle legate alle nomine.
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