Giorgia Meloni deve fare l’equilibrista. Non solo per far stare insieme l’alleanza con Donald Trump e l’appoggio all’Ucraina, mai messo in discussione in questi anni di governo, anche per tenere unite le diverse anime dell’esecutivo.

In particolare Lega e Forza Italia, che sul clamoroso scontro avvenuto ieri allo Studio Ovale tra Trump e Zelensky hanno opinioni contrapposte.

«Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della pace. E se a Bruxelles qualcuno usa ancora toni bellici, l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare insieme agli Usa e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità», ha scritto su X il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini.

Forza Italia invita alla calma. Se ieri il ministro Tajani aveva sottolineato la necessità di «mantenere la calma» e «restare prudenti» in un momento molto delicato, oggi il portavoce nazionale dei forzisti ha risposto direttamente alla Lega. «Dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili. Ognuno esprime le sue posizioni, Matteo Salvini ad esempio lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato da Trump, ma al di là di tutto, noi dobbiamo costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Ue e Usa. Dobbiamo cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme e fare in modo di sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace. Non è facile, ma ci dobbiamo provare e questo è il ruolo dell'Italia se vuole veramente essere un Paese proattivo, altrimenti ci mettiamo da una parte e tifiamo o per Trump o per Zelensky. Le tifoserie non vanno mai bene in questa situazione, noi dobbiamo essere quelli che provano a far superare l'impasse nella quale l'Occidente evidentemente si trova in questo momento».

A stretto giro di posta la replica del Carroccio, con il responsabile esteri Paolo Formentini: «La calma invocata da FI è impersonata dalla loro cara Ursula Von der Leyen che sta portando l’Itlaia e l’Europa nel burrone. Trump sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L'Ue nata come sogno ormai é una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump».

E ancora Nevi, Forza Italia, commentando gli incontri di Salvini con Paolo Zampolli, inviato speciale per l'Italia scelto dal presidente degli Stati Uniti: «Salvini incontri chi vuole, ma la politica estera fa capo ad Antonio Tajani e a Giorgia Meloni che ha l’ultima parola. In politica estera quello che conta sono le decisioni nelle istituzioni internazionali che vengono prese dal primo ministro e dal ministro degli Esteri in rappresentanza del Paese e sulla base delle decisioni assunte dal Parlamento e dal Consiglio dei Ministri, quelle sono le decisioni che contano e che valgono per il nostro Paese e non altri incontri, legittimi, ma a titolo personale».

Ieri sera, dopo il drammatico scontro Trump-Zelensky, Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione molto neutra sottolineando la necessità di un «immediato vertice tra Usa, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall'Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro».

«Ogni divisione dell'Occidente – ha aggiunto la premier – ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l'hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno».

Ora la premier è chiamata a mediare anche tra Lega e Forza Italia.

(Unioneonline/L)

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