È al grido di "Vogliamo cambiare strada" che Nicola Zingaretti lancia ufficialmente la sua corsa alla segreteria del Partito democratico.

Il governatore del Lazio ha sfilato oggi con centinaia tra amministratori locali, sindaci, consiglieri, assessori a Piazza Grande, la manifestazione organizzata nel weekend all'ex Dogana di Roma.

"Deve essere chiaro - ha detto - non abbiamo alcuna intenzione di tornare indietro verso strade già battute e che hanno fallito. Non vogliamo più neanche continuare ad andare avanti sulla stessa strada che ci ha portato a fallire".

Il nuovo Pd, secondo Zingaretti, deve essere "una nuova forza popolare che partirà dai territori e potrà dire che l'Italia se l'è vista brutta ma, nel momento peggiore, una parte d'Italia lo ha capito, si è rialzata, riorganizzata e ha ricominciato a vincere".

Zingaretti e i suoi sostenitori (Ansa)

Territori, dunque, e pluralismo sono le parole chiave del governatore: "La nostra missione non è una cosa che può fare un leader da solo, ma deve essere la sfida di un intero popolo che si rimette in cammino", precisa.

Infine, l'ultima stoccata a Renzi: "Per troppo tempo ci si è illusi che era meglio ritrovarsi tra eguali e alla fine si sono riprodotte politiche e la selezione di una classe politica in cui si sono scelti non i migliori ma i più fedeli e lo abbiamo pagato tutti".

In prima fila anche il segretario Maurizio Martina, arrivato "per ascoltare e per chiedere unità e apertura": l'avversario, ha ricordato, è "fuori da noi e sta nelle destre".

(Unioneonline/D)

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