Decadenza, verso un secondo ricorso alla Consulta. L’opposizione: «Nessun dibattito, questo è un blitz»
Il centrodestra attacca e abbandona i lavori, il testo è stato votato e approvato in pochi secondiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il caso decadenza irrompe ancora nell'Aula del Consiglio regionale.
Ieri, dopo il via libera al ddl per il recepimento del Salva casa, è passata una mozione firmata dai capigruppo di maggioranza che impegna la Giunta a sollevare davanti alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzioni tra enti. In pratica, un ricorso contro la sentenza del tribunale civile del 22 maggio scorso che ha respinto quello di Alessandra Todde contro l'ordinanza ingiunzione del collegio elettorale di garanzia.
La mozione non è stata nemmeno discussa. La minoranza ha abbandonato i lavori non appena il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini l'ha posta all'attenzione dell'Aula. Così, in pochi secondi il testo ha ottenuto il via libera. Un blitz, per altro non necessario, considerato che è prerogativa del solo Esecutivo quella di proporre ricorsi per conflitto di attribuzioni.
Si tratterebbe del secondo sollevato dinanzi alla Corte Costituzionale per la stessa regione. Il primo è stato proposto dall'avvocatura della Regione, sempre su mandato della Giunta, contro la stessa ordinanza ingiunzione del Collegio istituito presso la Corte d'Appello che chiede all'Assemblea sarda di dichiarare la decadenza della presidente della Regione per presunte irregolarità nel rendiconto elettorale. La Consulta ha già fissato per il 9 luglio una prima udienza per discuterlo.
Ora, quando la Giunta avrà deliberato, è anche possibile che la Corte decida di esaminare contestualmente i due ricorsi, e per questa ragione magari potrebbe far slittare la data dell'udienza. Anche l'ultima iniziativa rientra comunque nella strategia più generale del collegio difensivo della governatrice, quella cioè di guadagnare tempo. Collegio che, intanto, sta anche preparando il ricorso in Appello contro la sentenza del tribunale civile di primo grado.