Si è chiuso con un nulla di fatto il primo giro di consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo, con i principali attori che sono rimasti arroccati sulle loro posizioni.

"Mancano le condizioni per un'intesa di governo - ha concluso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, annunciando un secondo giro per la prossima settimana -. Saranno utili per me e per i partiti alcuni giorni di riflessione".

Luigi Di Maio, ultimo leader ad essere ricevuto dal capo di Stato, ha sbarrato la strada non solo a Forza Italia ma a tutta la coalizione di centrodestra che per lui "non esiste": "Non proponiamo un'alleanza ma un contratto di governo o con la Lega o con il Partito democratico - ha detto il candidato premier dei 5 Stelle, richiamando il modello tedesco -. Questi sono i due interlocutori ed è chiaro che sono due soluzioni alternative".

"Non vogliamo un governissimo ma un governo legittimato dagli italiani: abbiamo detto al presidente che sentiamo tutta la responsabilità di essere la prima forza politica del Paese e lavoreremo il prima possibile per assicurare una maggioranza per un governo del cambiamento che porti avanti le lancette dell'orologio".

Matteo Salvini (Lega)

Matteo Salvini, dal canto suo, ha aperto ufficialmente a Di Maio e a tutto il centrodestra: "L'incontro con Mattarella è stato positivo - ha riferito il leader della Lega - abbiamo offerto al presidente dei sì, contrariamente ai no detti da altri. Non pensiamo a governi a tempo o improvvisati, ma lavoriamo per un governo stabile che duri almeno 5 anni, magari dieci, e che abbia come priorità l'interesse degli italiani, senza rincorrere le spinte franco-tedesche di Macron e Merkel".

Al capo dello Stato, ha aggiunto il leader della Lega, "abbiamo ricordato che ci interessano progetti come le riforme e il tema delle pensioni".

Dal canto suo, continuerà "a incontrare e ascoltare tutti, anche informalmente. La prima forza in Parlamento resta il centrodestra, l'alleanza è unitaria. Noi siamo pronti, è necessario però smussare gli angoli esercitando il proprio dovere di responsabilità. Tutti dovrebbero farlo, abbandonando certe posizioni".

L'unica soluzione, "che non auspichiamo ma che non escludiamo, è quella delle elezioni. In ogni caso - ha concluso - la Lega è nata per ascoltare il popolo, non abbiamo paura di confrontarci con i cittadini".

Silvio Berlusconi si dice pronto ad alleanze ma a partire dal centrodestra e da Salvini premier, e ribadisce la chiusura ai 5 Stelle.

Terminato il colloquio, ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Siamo disponibili a partecipare con una presenza di alto profilo - ha detto - a soluzioni serie basate su accordi chiari e su cose concrete, fattibili e credibili, in sede europea". Quell'Europa verso la quale "è certamente necessario avere un atteggiamento fermo e autorevole per tutelare gli interessi italiani meglio di come non sia stato fatto fino ad ora", che "non perdonerebbe certi populismi, dilettantismi e improvvisazioni. Queste sono le nostre condizioni. Su questo, non sulle poltrone, siamo disposti a dialogare per trovare una maggioranza capace di far uscire il Paese dalla crisi''.

Sul fronte Pd, Maurizio Martina ha spiegato quanto emerso nel corso del faccia a faccia: "L'esito elettorale per noi negativo non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino", e ha aggiunto che ora si tratta di capire se le forze politiche vincitrici "siano in grado di avanzare ipotesi praticabili".

"Il Pd vuole restare all'opposizione, come forza di minoranza".

DI MAIO: "O CON LA LEGA O CON IL PD":

SALVINI: "AL GOVERNO, COINVOLGENDO IL M5S":

BERLUSCONI SFIDA IL M5S: "SALVINI PREMIER":

LE DICHIARAZIONI DI MAURIZIO MARTINA (PD):

(Unioneonline/s.s.)

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