Commissari Asl bocciati dalla Consulta, il centrodestra compatto: «Todde prenda atto del suo fallimento»
Opposizioni durissime dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla sanità: chieste le dimissioni della presidente. «E attenzione alle nuove nomine: alto rischio di danno erariale»Video di Stefano Fioretti
Sanità sarda nel caos. Dopo che la Corte costituzionale ha bocciato la legge sarda sui commissari delle Asl, l'opposizione in Consiglio regionale attacca la governatrice Alessandra Todde, anche assessora ad interim alla Sanità.
«Todde prenda atto del suo fallimento», è il siluro lanciato dal centrodestra alla vigilia di Natale. Nel corso di una conferenza stampa è stato ricordato inoltre come il Pd avesse preso le distanze dai commissariamenti, disertando la riunione di Giunta del 27 aprile convocata per le nomine, ritirando la delegazione degli assessori.
Le opposizioni, per bocca della vicepresidente della commissione Sanità, Alice Aroni e di Stefano Schirru (Alleanza Sardegna) ancora una volta hanno ribadito il rischio di aggravamento del danno erariale nel caso in cui la presidente dovesse comunque avanti nel nominare i nuovi direttori generali.
«In un mondo normale», sostiene il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, «chiunque rimetterebbe l’incarico e ridarebbe la parola agli elettori».
Il centrodestra ha fatto l’elenco delle leggi approvate, impugnate e giudicate incostituzionali: «Ci chiediamo cosa altro debba succedere perché si prenda atto del fallimento», polemizza Umberto Ticca dei Riformatori.
