Fratelli d'Italia sposa la linea della sua leader e, in aggiunta, la battaglia sulla giustizia. Complici, l'inchiesta aperta sul rimpatrio del generale libico Almasri (che chiama in causa direttamente la premier Giorgia Meloni) e il più recente stop dei giudici ai 43 migranti trasferiti in Albania e già di rientro. Entrambi, ottimi puntelli - per Fdi - per sollecitare ancor di più una riforma della magistratura.

L'occasione è la Direzione nazionale del partito, riunito a Roma per quattro ore e a porte chiuse per la stampa. Riunito nel centro congressi a due passi da piazza di Spagna, il partito si compatta. Assente la presidente, come previsto dal programma, stavolta a dare la linea è la sorella Arianna Meloni alla guida della segreteria politica di FdI.

Parla per ultima, meno di dieci minuti. «Ora è il tempo della responsabilità», avverte chiedendo a tutti di fare la propria parte e di schierarsi con la sorella premier. Poi gioca con l'amato Tolkien, e sintetizza così: «Ho l'onore di essere la sorella di Giorgia Meloni, una grande donna a cui ho visto fare in questa nuova fase un salto 10 volte più alto di tutti questi durissimi anni: ha messo gli italiani prima della sua famiglia e di se stessa. Lei è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell'anello. L'anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo: è ciò che ci siamo sempre promessi. Non dobbiamo essere un'utopia, dobbiamo restare quelli che eravamo quando abbiamo iniziato a fare politica. Oggi ognuno è chiamato a fare la propria parte».

(Unioneonline)

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