Ci siamo svegliati campioni d’Europa e Dio solo sa quanto ne avevamo bisogno! L’Italia per un giorno può sorridere grazie a Roberto Mancini e i suoi. Mentre in strade e piazze si spazzano via i resti di una notte di baldoria, gli italiani gonfiano il petto e provano a dimenticare le angosce e i problemi di un anno e mezzo terribile. Siamo campione d’Europa con una squadra fatta di gente normale che si è resa conto di essere speciale grazie a un uomo che ha avuto il merito di credere a un sogno e trasformarlo in progetto. Troppo facile individuare nell’impresa di Mancini&Vialli (ieri Florenzi ha svelato l’importanza del capo spedizione azzurro, immortalato in un abbraccio bagnato da lacrime di gioia con l’ex gemello del gol sampdoriano) una metafora di rinascita anche del nostro Paese, messo in ginocchio dal Covid. L’attuale commissario tecnico ha raccolto la scomoda eredità di una Nazionale a pezzi, frustrata dall’incapacità e dal ricorso agli alibi della precedente gestione tecnica, fuori dai mondiali dopo sessant’anni, scesa al 21° posto del ranking della Fifa. Oggi siamo quarti, abbiamo un trofeo da lucidare e un’impresa da aggiungere alle altre sei della nostra storia azzurra. E soprattutto, grazie a Mancini e ai suoi ragazzi, possiamo ricominciare a credere ai sogni. 

© Riproduzione riservata