Arbus, turista strappato alla morte davanti a una folla con il fiato sospeso
Dramma durante la festa di Sant’Antonio
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Si è accasciato al suolo davanti a una bancarella della festa in onore di Sant’Antonio, ma la prontezza di due giovani volontari del 118, Kevin Casu, 21 anni di Arbus, e Kevin Muru, 24, di Pabillonis, l’hanno salvato, per il popolo dei social “due eroi”. Intorno alle 21 ad Arbus, un turista di Pavia, Carlo Fattorini, 65 anni, prima di lasciare il paese, acquistava i dolci tipici della festa. All’improvviso il dramma. In una manciata di secondi ha accusato un mancamento, ha fatto capire di non sentirsi bene, ha perso conoscenza ed è caduto a terra. Dopo i soccorsi, ora è ricoverato al Brotzu: è fuori pericolo.
Il soccorso
L’uomo è stato male nel momento in cui la comunità aveva appena salutato il rientro del Santo dalla frazione di Sant’Antonio di Santadi. È stata la moglie, terrorizzata, a chiedere aiuto. Fondamentale l’intervento tempestivo dei due giovani volontari: «Stavo percorrendo la via Costituzione – racconta Casu –assieme al mio collega, che si chiama Kevin come me. Un ragazzino mi ha riconosciuto e si è avvicinato. Agitato, faticava a parlare, chiedeva come mettersi in contatto col 118 perché in piazza c’era un morto a terra». Non c’è stato bisogno di ulteriori dettagli: gli angeli del soccorso si sono resi conto che l’urgenza era d’obbligo. «Un uomo a terra – prosegue Casu – e almeno duecento persone attorno. Ho iniziato le manovre di rianimazione cardio-polmonare. Inutili. Continuava a non dare segno di vita».
Il defibrillatore
Dal vicino bar di Giuseppe Frau qualcuno ha portato un defibrilatore: uno dei tanti che il Comune ha messo a disposizione nelle strutture ricettive per i casi di emergenza. Sono iniziate le operazioni di rianimazione, seguite con grande preoccupazione dalla moglie del turista e dai cittadini che partecipavano all’ultimo scampolo di festa. Nel frattempo sono stati chiamati i soccorsi. «Quando è arrivata la guardia – aggiunge Casu – e mi ha detto “Bravo, stai operando bene” mi sono tranquillizzato. La paura di sbagliare preoccupa molto».
Poi, finalmente, la speranza di avercela fatta: «Ho visto che l’uomo stava iniziando a riprendersi. Era riuscito a ripristinare definitivamente il ritmo cardiaco e del polso. L’arrivo dell’ambulanza e il trasporto all’ospedale di San Gavino e poi al Brotzu hanno fatto il resto». L’emozione di aver salvato una vita umana: «Ero contento», confessa Kevin Casu: «Il mio collega mi è stato di grande aiuto, incoraggiandomi e sostenendo ogni mia mossa. È il risultato dei tanti sacrifici, in questi anni di volontariato, e dei corsi di formazione su infarto e arresto cardiaco».
Il sindaco
All’anfiteatro c'era anche il sindaco di Arbus, Andrea Concas: «Quando il nostro ospite si è sentito male mi sono avvinato e ho capito che la situazione era seria. Ho chiamato subito il 118. Nel frattempo ho visto Casu arrivare: la presenza di un volontario, anche senza divisa, è stata rassicurante. Ha salvato un uomo. A nome della cittadinanza, ringrazio i due volontari. Alla fine mi è dispiaciuto aver dovuto quasi obbligare il turista a salire sull’ambulanza: rifiutava il trasporto in ospedale, insistendo che stava bene. Forse sono stato brusco. In questi casi i controlli sanitari non sono mai troppi».
La partenza dell’ambulanza a sirene spiegate, fra applausi e lacrime, ha chiuso la festa. La gente, sollevata, è rientrata a casa e ha affidato ai social il grazie ai volontari: «Salvare la vita a una persona è la più grande soddisfazione della vita, siete angeli eroi».
Santina Ravì