La luce dove tutto nacque
Maria Antonietta MongiuC agliari città del sole di Francesco Alziator, titolo iconico a significare il carattere della città e insieme della Sardegna in cui la luce è metafora e fil rouge di geografie fisiche e delle età della vita. Come nei luoghi che da millenni fungono da finis terrae e da ponte o non diversamente dalla tradizione letteraria, etnografica, e storico religiosa delle isole, l'itinerario dello scrittore fa della luce il baricentro. Ne coglie il senso non solo a Natale, nei fuochi di Sant'Antonio, a Carnevale, o a Pasqua ma in ogni stagione, dall'alba di ogni giorno e dalla nascita di ognuno fino al tramonto. Non c'è viaggiatore, antico e moderno, che non lo sottolinei e che non si faccia catturare da questa numinosa epifania e dal suo opposto. Cagliari, luogo dei bianchi colli, si riconosce su tutto nel rapporto tra tenebre e luce per l'interdipendenza tra cavità e superfici calcaree, dove la dialettica tra passato e presente si invera in tutta la sua complessità, da quella funzionale alla simbolico-religiosa. Oggi tanta tradizione è a rischio di perdere il rango più proprio, per l'intensa secolarizzazione contemporanea ma pure per ceti dominanti che disconoscono sempre più il valore dei luoghi confondendolo con valorizzazioni assai irrispettose. Fa bene dunque rileggere il libro