Una presa di posizione che ha fatto molto discutere, e per cui è arrivata una pronta retromarcia dell’Ue.

È quella contenuta nelle nuove linee guida sulla comunicazione emanate ieri da Bruxelles e oggi, dopo le polemiche, prontamente bloccate.

"Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale" senza riferimenti di "genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale", scrivevano da Bruxelles, in uno dei passaggi più discussi. “Devono sparire 'Miss o Mrs' (signorine e signore) sostituite da un più generico 'Ms'. E anche le festività non dovranno più essere riferite a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica: si dovrà dire, ad esempio, le 'festività sono stressanti' e non più 'il Natale è stressante’”.

"L'iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione”, precisa oggi la commissaria Ue all'Uguaglianza Helena Dalli, supervisor delle indicazioni per la comunicazione esterna e interna.

“Tuttavia – prosegue – la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento". 

(Unioneonline/v.l.)

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