Sono 799 i manifestanti detenuti in Russia dopo gli arresti nelle proteste contro la mobilitazione annunciata da Putin, secondo gli ultimi dati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info, e mentre si apre in Ucraina il 251esimo giorno di guerra.  In totale, dall’inizio delle proteste, sarebbero stati arrestati dai russi 2mila dimostranti, per la maggior parte rilasciati.

Intanto i servizi di sicurezza russi della Fsb fanno sapere che 261mila uomini arruolabili sono fuggiti dal Paese tra mercoledì e sabato scorso, dall’annuncio della mobilitazione.

Violenti scontri con la polizia sono in corso nella regione russa del Daghestan, dove i manifestanti sono scesi in piazza. Numerosi video diffusi sui social mostrano manifestanti che affrontano la polizia e altri funzionari della sicurezza nella capitale regionale Makhachkala.

L'osservatore russo indipendente dei diritti umani Ovd-Info ha riferito che gli agenti hanno utilizzato pistole stordenti e manganelli sulla folla, con oltre 100 persone arrestate.

E mentre i due legislatori più anziani della Russia hanno espresso preoccupazione per il modo in cui si sta svolgendo la campagna di mobilitazione nel Paese, il patriarca Kirill ha annunciato che ai soldati che muoiono in Ucraina saranno "lavati tutti i peccati”.

Nel frattempo, secondo quanto riferisce il Financial Times, i Paesi occidentali stanno sviluppando piani nel caso in cui la Russia utilizzi armi nucleari in Ucraina con la risposta più probabile che, al momento, appare l’utilizzo di armi convenzionali, anziché nucleari.

Due fonti hanno riferito al quotidiano della City che è improbabile che un attacco nucleare contro l’Ucraina provochi una risposta speculare da parte dell’Occidente ma hanno assicurato che sarà seguito da misure di rappresaglia utilizzando armi convenzionali per “punire la Russia”. 

(QUI tutti gli articoli sulla guerra)

(QUI tutti i video del conflitto)

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Zelensky: “Situazione grave nel Donetsk”

"La situazione è particolarmente grave nella regione del Donetsk. Stiamo facendo di tutto per frenare l'attività nemica" in quanto "il Donbass è ancora l'obiettivo numero uno per gli occupanti". Lo ha detto il presidente Zelensky nel suo consueto messaggio serale riportato da Unian.

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“261mila arruolabili fuggiti dalla Russia”

Secondo l'Fsb, i servizi di sicurezza russi, 261 mila uomini in età di chiamata alle armi avrebbero lasciato la Russia tra mercoledì e sabato scorso, dopo l'annuncio sulla mobilitazione parziale. Lo riporta un tweet di Meduza, citando la Novaya Gazeta Europe. Un esodo che - scrive il media russo - sarebbe alla base della discussione all'interno dell'amministrazione presidenziale sulla chiusura dei confini agli uomini in età arruolabile.

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Ue: accordo politico Serbia-Russia suscita preoccupazione

La decisione della Serbia di firmare un accordo con la Russia per "consultazioni" reciproche su questioni di politica estera suscita "serie domande" da parte della Commissione Europea. Lo ha detto un portavoce al briefing quotidiano. "È chiaro che un accordo del genere significa voler stringere i rapporti con la Russia, che sta conducendo una guerra illegale in Ucraina e i suoi soldati stanno compiendo atrocità documentate", ha sottolineato il portavoce. "Prendiamo la cosa molto seriamente: la Serbia ha deciso di voler intraprendere il percorso di accesso in Ue, questo prevede un allineamento sulla nostra politica estera". 

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Putin a Erdogan: “Potremmo negoziare con Kiev”

Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso durante i colloqui con l'omologo turco Recep Erdogan a Samarcanda che la Russia potrebbe tornare a negoziare con l'Ucraina. Lo ha riferito il ministro degli Esteri di Ankara Mevlüt Cavusoglu, citato dall'agenzia di stampa statale russa Tass.

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Kiev, scoperta stanza delle torture allestita dai russi a Kharkiv

Un'altra camera di tortura allestita dai russi è stata scoperta nel villaggio liberato di Liptsi, nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale, come riferisce l'Ufficio del Procuratore generale, riportato da Ukrinform.

"Il 23 settembre, i procuratori dell'ufficio del Procuratore distrettuale di Derhachiv, nella regione di Kharkiv, insieme alle forze dell'ordine hanno scoperto nel villaggio di Liptsi, nel distretto di Kharkiv, l'ufficio della cosiddetta 'polizia’ dell'autoproclamata repubblica di Lugansk", dove avevano sede i militari russi e quelli della pseudo-repubblica. Nel seminterrato dell'edificio gli invasori hanno trattenuto le persone, sottoponendole a torture prima di portarle in territorio russo".

L'inchiesta viene condotta nell'ambito di un procedimento penale avviato per violazione delle leggi e degli usi di guerra.

(Unioneonline)

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