Ratzinger e lo scandalo abusi: “Qualcuno vuole distruggerlo”
Georg Gänswein, segretario di Benedetto XVI: “Fango da parte di chi non ha mai amato la sua persona e il suo pontificato”
"C'è una corrente che vuole distruggerne la persona e l'operato, perché non ha mai amato la sua persona, la sua teologia, il suo pontificato".
Così il segretario personale di Benedetto XVI, l'arcivescovo Georg Gänswein, sullo scandalo degli abusi del clero a Monaco a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, su cui Ratzinger, allora arcivescovo, non avrebbe preso provvedimenti.
All’indomani della lettera del papa emerito sulla vicenda, nella quale ha espresso nei confronti di tutte le vittime “la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono”, Gänswein afferma che con lo scandalo abusi in Germania "c'è un'occasione ideale di fare i conti, come la ricerca di una damnatio memoriae". E "molti purtroppo si lasciano ingannare da questo attacco vile, c'è tanto fango".
Per il segretario personale del papa emerito, "chi lo conosce sa che l'accusa di aver mentito è assurda. Si deve distinguere tra commettere un errore e mentire".
Ratzinger è stato criticato per aver detto di non essere stato presente alla riunione del 1980, dove si affrontò il caso. Un "errore redazionale, non intenzionale", lo difende l'arcivescovo.
Il prelato sottolinea inoltre che sul contrasto alla pedofilia nella Chiesa, Ratzinger "è stato il primo ad agire da cardinale e poi ha continuato la linea di trasparenza da Papa". Mentre Benedetto XVI scriveva la lettera del mea culpa, "pensava alle vittime degli abusi - afferma il suo segretario -. E di fronte a sé, davanti ai suoi occhi, aveva Dio stesso".
(Unioneonline/l.f.)