Prosegue la guerra tra Israele e Iran.

Una raffica di missili balistici iraniani sono stati lanciati in particolare su Tel Aviv e Haifa e hanno “bucato” Iron Dome, il sistema difensivo israeliano, provocando otto morti e decine di feriti, tra cui anche un bambino in gravissime condizioni. Teheran afferma di aver colpito «con successo» Israele e ha promesso attacchi «più devastanti» contro obiettivi israeliani vitali. «Una nuova ondata di attacchi da parte delle Guardie Rivoluzionarie ha permesso ai missili di colpire con successo ed efficacia obiettivi» in Israele, ha dichiarato l'esercito iraniano in una nota.

Le notizie di lunedì 16 giugno:

La televisione di stato iraniana ha annunciato questa sera una nuova salva di missili su Israele, nel quarto giorno di escalation militare. «Inizia una nuova salva di missili contro i territori occupati», ha riferito la televisione, riferendosi a Israele. La stessa televisione di Stato a Teheran era stata attaccata nelle scorse ore.

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Netanyahu: «Uccidere Khamenei? Non escluso» – Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto a Abc di non escludere l'eliminazione della Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei. Secondo Netanyahu, prendere di mira Khamenei porrà fine al conflitto, non lo aggraverà. A chi gli chiedeva un commento sulle indiscrezioni sul veto di Donald Trump al piano di Israele di eliminare Khamenei sulla scia sui timori di un inasprimento del conflitto, Netanyhau ha risposto: «Non lo aggraverà, ma vi porrà fine».

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Il G7 chiede la de-escalation (senza Trump) – I leader del G7 hanno preparato un comunicato congiunto per chiedere la de-escalation del conflitto tra Israele e Iran, ma Donald Trump non l'avrebbe ancora firmato. Lo scrive il sito della Reuter. La bozza contiene l'impegno per salvaguardare la stabilità dei mercati, inclusi i mercati energetici, e dice che Israele ha il diritto di difendersi. 

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Trump: «L’Iran tratti, non vincerà» – «Loro vogliono dialogare, ma avrebbero dovuto farlo prima. Hanno avuto sessanta giorni, devono fare un accordo. Gli iraniani non vinceranno questa guerra, devono parlare e devono parlare subito, prima che sia troppo tardi». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a margine di un bilaterale con il primo ministro del Canada, rispondendo a chi domandava se avesse avuto segnali di de-escalation da parte dell'Iran.

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L’Iran preme per il cessate il fuoco – L'Iran ha chiesto al Qatar, all'Arabia Saudita e all'Oman di fare pressione sul presidente Usa Donald Trump affinché usi la sua influenza su Israele per far accettare un cessate il fuoco con Teheran, in cambio della flessibilità dell'Iran nei negoziati sul nucleare. Lo riporta Reuters sul suo sito. 

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Raid Idf sulla tv di Stato iraniana – Un attacco israeliano avrebbe colpito la tv di Stato iraniana, secondo quanto riportano alcuni media a Teheran. 

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WSJ: «Teheran pronta a trattare» –  L'Iran ha segnalato la sua volontà di voler porre fine alle ostilità e riprendere i colloqui sul nucleare inviando messaggi a Israele e agli Stati Uniti tramite intermediari arabi. Lo riporta il Wall Street Journal citando funzionari mediorientali ed europei. Teheran ha segnalato agli intermediari che sarebbe disponibile a tornare al tavolo delle trattative a condizione che gli Stati Uniti non prendano parte agli attacchi di Israele. L'Iran ha anche trasmesso messaggi a Israele affermando che è nell'interesse di entrambe le parti contenere la violenza.

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Israele: «Abbiamo la piena superiorità nei cieli» – Effi Defrin, portavoce dell’Idf israeliana, ha sottolineato che l'aeronautica dello Stato ebraico «ha stabilito una piena superiorità aerea su Teheran«. Il portavoce ha aggiunto che i caccia israeliani stanno riuscendo «a ostacolare gran parte degli attacchi dell'Iran contro Israele». Ancora più netto Netanyahu: «In nome del popolo e dello Stato d'Israele, state facendo cose straordinarie: l'Aeronautica militare israeliana domina i cieli di Teheran. Questo cambia completamente la natura della campagna», ha detto il premier, affermando che «la vittoria è vicina». 

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Israele colpisce l’autostrada Teheran-Qom – Nuovi raid israeliani ed esplosioni a Teheran nelle ultime ore. L'area più colpita risulta essere quella di Shahrak-e Gharb, nel settore occidentale della capitale. Ordigni pure sull'autostrada che collega Teheran con Qom, seconda città santa dell'Islam sciita nel Paese. In precedenza media ufficiali iraniani avevano riferito dell'abbattimento da parte della contraerea di altri nove droni israeliani sui cieli di Ain al-Soleh, nella provincia di Ilam.

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Unifil: «Pronti a qualsiasi eventualità»

L'allerta resta al momento gialla, ma «la situazione è complicata e c'è un'attenzione più elevata, anche se non ci sono situazioni particolari. Siamo pronti a qualsiasi eventualità». Lo afferma all'ANSA il portavoce di Unifil Andrea Tenenti. Le attività della missione restano invariate. «Sosteniamo l'esercito libanese nel riposizionarsi nel sud e assistiamo la popolazione. Un'eventuale rimodulazione della missione spetta al consiglio di sicurezza dell'Onu che - dice - si riunirà nelle prossime settimane per la negoziazione del rinnovo del mandato che dovrebbe arrivare a fine agosto».

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Israele: «Distrutto un terzo dei lanciatori di missili in Iran»

I caccia dell'aeronautica israeliana (Iaf) hanno distrutto la scorsa notte 20 missili terra-terra pochi minuti prima che fossero lanciati su Israele, in una ondata di raid che ha colpito 100 obiettivi militari a Isfahan, nell'Iran centrale. Lo riferisce il portavoce dell'Idf. Cinquanta caccia hanno identificato e distrutto centri di comando, magazzini con missili, colpito una squadra che stava per lanciare ordigni. Dall'inizio dell'operazione in Iran, ha detto il portavoce, più di 120 rampe di lancio missili sono stati messi fuori uso, un terzo del totale in possesso dell'Iran. 

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Katz: «Gli abitanti di Teheran pagheranno le conseguenze»

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che gli abitanti di Teheran «pagheranno il prezzo» per gli attacchi iraniani contro i civili israeliani. «Il vanaglorioso dittatore di Teheran si è trasformato in un vile assassino, aprendo deliberatamente il fuoco sul fronte interno civile israeliano nel tentativo di dissuadere (l'esercito israeliano) dal continuare l'offensiva che sta paralizzando le sue capacità».

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Esplosioni a nord di Teheran

In Iran sono state segnalate due enormi esplosioni a nord della capitale. Secondo fonti non ufficiali, alcuni alti funzionari sarebbero stati assassinati negli attacchi con missili Spike israeliani a Lavizan e Narmak. Colpito il quartier generale delle forze Quds, una componente del corpo delle Guardia della Rivoluzione Islamica. Anche il sito militare di Bidgoneh, nella città di Malard, vicino a Teheran, sarebbe stato attaccato. Esplosioni di vasta portata segnalate anche a Qom, vicino al sito nucleare di Fordow. Secondo le Guardie Rivoluzionarie dell'Iran nell'attacco notturno contro Israele è stato utilizzato un nuovo metodo che ha reso inefficaci i sistemi di difesa. «Le iniziative e le capacità impiegate in questa operazione, nonostante il completo supporto degli Stati Uniti e delle potenze occidentali e il possesso della tecnologia di difesa più moderna e avanzata, hanno portato al massimo successo dei missili sui bersagli nei territori occupati».

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Khamenei evacuato

Iran International, citando fonti informate, fa sapere che la Guida Suprema, Ali Khamenei, è stata evacuata in un bunker sotterraneo nel nord-est di Teheran poche ore dopo l'inizio dei raid israeliani di venerdì. Khamenei si trova insieme a tutta la sua famiglia nel rifugio di Lavizan, affermano le fonti. Israele non lo avrebbe assassinato la prima notte dell'operazione per dargli un'ultima possibilità di abbandonare completamente il suo programma di arricchimento dell'uranio, riporta l'agenzia di stampa citando una fonte diplomatica della regione. 

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Il bilancio provvisorio

In Iran dall’inizio delle ostilità si contano 224 morti e oltre mille feriti, fa sapere Teheran, in Israele 24 vittime e 592 persone ferite di cui 10 in condizioni gravi. «Non colpiamo i civili a differenza dell’Iran», rivendica Israele, che tuttavia stamattina ha lanciato un attacco sull'ospedale Farabi di Kermanshah, nell'ovest dell'Iran.

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Trump: «Troveranno un accordo»

«Penso che Israele e Iran troveranno un accordo», afferma intanto Donald Trump, che sinora ha resistito alle pressioni di Israele e dei falchi repubblicani a unirsi alla guerra contro Teheran. Finora gli Usa si sono limitati a sostenere la difesa israeliana, ma il presidente non esclude un coinvolgimento diretto nella guerra: «È possibile», ha affermato, lasciando intendere che se le basi e gli interessi americani nell’area finissero sotto attacco l’Iran verrebbe colpito dall’esercito statunitense. La reticenza del commander-in-chief ad una discesa in campo appare evidente anche dal suo presunto veto al piano di Israele per uccidere la guida suprema. L'eliminazione dell'ayatollah Ali Khamenei è una linea rossa che Trump ha ritenuto non valicabile, soprattutto dopo aver assicurato durante il suo viaggio in Medio Oriente che gli Stati Uniti non sono interessati e non vogliono cambi di regime. «Gli iraniani hanno ucciso un americano? No. Finché non lo faranno, non parleremo nemmeno di prendercela con la leadership politica», ha detto un funzionario dell'amministrazione a Reuters. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu tuttavia ha negato in modo secco l'indiscrezione: «Ci sono così tante false notizie su conversazioni che non sono mai avvenute che non entrerò nei dettagli». Manca una strategia chiara, ma la volontà di Trump è quella di evitare che il conflitto si estenda e di arrivare a un accordo. E per risolvere una crisi che si fa sempre più intricata e pericolosa, apre a una possibile mediazione di Putin: «Ne abbiamo parlato a lungo. È pronto», ha riferito il tycoon sollevando lo scetticismo di molti nel suo partito.

(Unioneonline/L-l.f.)

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