La Cina ha accusato la Nato di "creare scontri", dopo l'accordo raggiunto nel vertice di ieri a Bruxelles dai Paesi del Patto atlantico su un'azione comune di contrasto alle politiche, spesso aggressive, di Pechino e alla sua alleanza con Mosca.

Una nota dell'ambasciata cinese presso l'Unione europea ha chiesto agli alleati di "guardare razionalmente allo sviluppo della Cina, smettere di esagerare con le varie forme di 'teoria della minaccia cinese' e non usare gli interessi legittimi e i diritti legali della Cina come scuse per manipolare la politica del gruppo".

Nel documento finale stilato ieri in Belgio Pechino è stata inserita per la prima volta nella lista dei "rischi" per la sicurezza. 

Le accuse della Nato, fanno sapere ancora dall'ambasciata cinese a Bruxelles, rappresentano una "calunnia dello sviluppo pacifico della Cina, un errore di valutazione della situazione internazionale e del proprio ruolo, oltre che la continuazione di una mentalità da Guerra Fredda".

Ieri i leader dei Paesi del Patto atlantico hanno concordato nell’unire le forze contro le "sfide sistemiche" poste dalle politiche cinesi sulla spinta del ritorno atlantista degli Stati Uniti e del presidente Joe Biden, dopo i quattro anni di amministrazione Trump.

In particolare, sono state condannate le azioni di Pechino nella costruzione di un arsenale nucleare e nell’incremento delle capacità di guerra spaziale e cibernetica, che rappresenterebbero una minaccia dell'ordine internazionale.

(Unioneonline/F)

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