"Non dobbiamo avere paura di provare vergogna: il dramma è quando non ci si vergogna più di niente".

Lo ha detto durante l'omelia della messa per la Domenica della Misericordia, celebrata sul sagrato della basilica di San Pietro in Vaticano alla presenza di 550 missionari della Misericordia, sacerdoti che durante l'ultimo Giubileo hanno ricevuto la facoltà di assolvere anche dai peccati più gravi.

"Che il Signore ci dia la grazia di comprendere la vergogna, di vederla non come una porta chiusa, ma come il primo passo dell’incontro", ha affermato il Pontefice.

"Quando proviamo vergogna, dobbiamo essere grati: vuol dire che non accettiamo il male, e questo è buono", ha continuato.

La vergogna è "un invito segreto dell’anima che ha bisogno del Signore per vincere il male. Il dramma è quando non ci si vergogna più di niente. Non abbiamo paura di provare vergogna, passiamo dalla vergogna al perdono", ha aggiunto il Santo Padre.

Secondo Bergoglio, non bisogna infatti rinunciare a cedere alla rassegnazione: "Noi possiamo pensare: 'Sono cristiano da tanto, eppure non cambia niente, faccio sempre i soliti peccati'. Allora, sfiduciati, rinunciamo alla misericordia".

Il Papa ha invece suggerito di "essere recidivi nel chiedere misericordia".

"NIENTE GIUSTIFICA L'USO DEGLI STRUMENTI DI STERMINIO" - Il Pontefice ha poi dedicato un pensiero alle decine di morti a Duma, in Siria, per un presunto attacco chimico.

"Giungono dalla Siria notizie terribili, di bombardamenti con decine di vittime, molte delle quali sono donne e bambini. Notizie di sostanze chimiche contenute nelle bombe. Preghiamo per tutti i defunti, i feriti le famiglie che soffrono", ha detto.

"Non c'è una guerra buona e una guerra cattiva e niente, niente, può giustificare l'uso di strumenti di sterminio contro persone inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano l'altra via, quella del negoziato, la sola che può portare a una pace che non passi da morte e distruzione", ha concluso.

(Unioneonline/F)

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