«Non ci sono sopravvissuti». La conferma arriva da Donald Trump, che ha parlato alla Casa Bianca poche ore dopo il tragico incidente a Washington, dove un volo American Airlines che stava atterrando – proveniente da Wichita, in Kansas – si è scontrato con un elicottero dell’esercito Sikorsky H-60. A bordo dell’aereo c’erano 60 passeggeri, più quattro membri dell’equipaggio. Doveva esserci anche Jon Maravilla, pattinatore artistico americano, che è stato salvato dal suo cane ritenuto troppo ingombrante per stare accanto a lui in cabina.

Maravilla è stato respinto all'imbarco perché il suo cane era troppo grande e avrebbe perciò dovuto viaggiare nella stiva, cosa per lui inaccettabile. Medaglia di bronzo ai campionati juniores degli Stati Uniti nella categoria coppie, Maravilla avrebbe dovuto viaggiare con il volo American Airlines 5342 da Wichita, Kansas, a D.C., scontratosi con il Black Hawk nei cieli della capitale. La straordinaria casualità è stata raccontata dallo stesso atleta all'agenzia russa Ria Novosti: durante il check-in, gli è stato comunicato che il suo cane non poteva viaggiare a causa delle restrizioni sulle dimensioni. Impossibilitato a salire a bordo, ha deciso di partire in auto.

Jon Maravilla (foto Ansa)

«Non so perché il destino ha voluto che non prendessi quell'aereo», ha detto Maravilla. «Ma so che non darò mai più nulla per scontato. E che terrò il mio cane accanto a me, sempre». Aveva persino documentato il suo mancato imbarco su Instagram, pubblicando una foto dall'aeroporto di Wichita con la didascalia: «Non mi permettono di passare il gate per salire sul volo. Fatemi uscire dal Kansas, per favore». Più tardi ha condiviso un'altra immagine annunciando che il suo viaggio in auto dal Kansas al Distretto di Columbia sarebbe durato 14 ore.

Sempre all'agenzia russa Maravilla ha dichiarato che a bordo del volo c'erano almeno 14 pattinatori, oltre a coach e genitori. «Non voglio fare nomi», ha detto, definendo l'accaduto «una tragedia immensa».

(Unioneonline)

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