Scarcerato dopo più di 37 anni in cella perché non era colpevole del reato di cui era accusato, l'unica testimone si era inventata tutto.

E' incredibile la storia di Walter Forbes. L'uomo, originario del Michigan, aveva 26 anni nel 1983 quando è stato condannato all'ergastolo con l'accusa di incendio doloso. Ora che di anni ne ha 63 è stato prosciolto, la testimone chiave ha ammesso di aver mentito.

I fatti. Tutto nasce da una rissa in un bar, due uomini che si picchiano con violenza e Forbes che interviene per separarli. L'indomani una delle persone coinvolte nella rissa, Dennis Hall, per vendicarsi spara a Forbes, ma lo ferisce solo lievemente.

Qualche settimana dopo lo stesso Dennis Hall muore in un incendio doloso nel suo appartamento a Jackson. E le accuse ricadono su tre uomini che una ragazza, Annice Kennebrew, ha visto appiccare le fiamme. Tra questi c'è anche Forbes, che è l'unico ad essere condannato (a suo carico anche il precedente scontro con la vittima), perché per gli altri due le prove vengono giudicate insufficienti.

A distanza di anni tuttavia Annice Kennebrew confessa di essersi inventata tutto. Un rimorso con cui ha convissuto a lungo; la donna, all'epoca una madre single di 19 anni, subito dopo l'incendio fu avvicinata da due uomini che minacciandola la costrinsero ad andare dalla Polizia e raccontare di aver visto Forbes appiccare il rogo.

"Ci è voluta un'eternità, ma sono contento che alla fine abbia fatto la cosa giusta e detto la verità. Non la disprezzo, so che ha mentito per motivi egoistici ma la perdono. Se non lo facessi infatti non sarebbe dannoso per lei, ma solo per me", ha detto Walter Forbes.

(Unioneonline/L)
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