L’Fbi declassifica altre centinaia di pagine di documenti sull’11 settembre
Era stato Biden ad ordinare la declassificazione dei documenti
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L'Fbi ha diffuso altre centinaia di pagine di nuovi documenti declassificati sull'11 settembre, come aveva ordinato Joe Biden.
Ma anche questa nuova montagna di carte non aiuta a far luce sui sospetti di un coinvolgimento del governo saudita negli attacchi.
Tra i nuovi documenti resi pubblici, un memo dell'Fbi in cui si afferma che il Bureau "non ha identificato ulteriori gruppi o individui responsabili per gli attacchi, tranne quelli attualmente accusati".
Gli investigatori non hanno trovato prove sufficienti per accusare nessuna delle tre persone sospettate di aver aiutato i dirottatori dopo il loro arrivo negli Usa, tutti sauditi, tra cui un dirigente diplomatico.
Al Qaida, si sottolinea, “aveva compartimentato i ruoli nei suoi attacchi e non aveva fatto conoscere i piani in anticipo ad altri” nel timore di fughe di notizie.
"Specificatamente, in relazione agli attacchi dell'11 settembre, i dirottatori sapevano in anticipo che era un'operazione martirio ma ignorarono la natura dell'operazione sino a poco prima dell'attacco per ragioni di sicurezza operativa", si legge. Non è chiaro come l'Fbi sia giunta a questa conclusione dato che tutti i dirottatori sono morti negli attentati.
(Unioneonline/L)