"La frammentazione e i messaggi discrepanti tra di noi aumentano l'incertezza, indeboliscono la fiducia nella vaccinazione e riducono il senso di accettazione delle misure di sanità pubblica e delle raccomandazioni che noi facciamo ai cittadini".

E’ l’allarme lanciato dalla commissaria Ue Stella Kyriakides alla riunione straordinaria dei ministri della Sanità Ue convocato per oggi. Un vertice convocato d’urgenza (dalla Francia che, da lunedì, trasformerà il pass sanitario nel Super Green Pass per una serie di attività) proprio per chiedere di evitare così tante e così diverse misure anti-Covid.

È vero, ha ammesso il portavoce della Commissione Eric Mamer, che la sanità è competenza degli Stati membri ma il fatto che ogni Paese vada per conto suo rischia di creare sfiducia nella popolazione: "La variante Omicron ci ricorda che la crisi sanitaria è imprevedibile e ci porta a rivalutare continuamente i parametri per gestirla. Questa situazione richiede più che mai una risposta coordinata da parte degli Stati membri", hanno convenuto i ministri.

Sulla libera circolazione, l'esecutivo europeo ha un raggio d'azione più ampio anche perché qualsiasi misura aggiuntiva introdotta da uno Stato membro va notificata a Bruxelles prima dell'entrata in vigore: "La raccomandazione dell'Ue" che ha messo in campo il Green Pass "ha l'obiettivo di facilitare la libera circolazione", ha precisato Mamer. 

L'obiettivo massimo è quello dell'omogeneità, quello minimo - e l'unico al momento percorribile - e quello di un netto aumento della condivisione di informazioni e strategie nazionali. E si partirà da una revisione delle raccomandazione sulle misure alle frontiere interne, sui quali oggi gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue hanno trovato una prima intesa. La direzione è quella di dare più importanza allo "stato vaccinale" non solo della persona ma anche dello Stato membro. Se ne parlerà martedì prossimo al Consiglio Affari Generali a Bruxelles.

(Unioneonline/D)

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