Kiev fuori dalla Nato e senza basi militari straniere, ma protetta da Usa, Gb e Turchia: il piano di pace in 15 punti
La bozza del piano anticipata dal Financial Times: Ucraina neutrale e con limiti alle forze armate. Le Borse sperano nella tregua e volano, ma ci sono diversi ostacoli
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I negoziatori di Ucraina e Russia sono al lavoro su una bozza d’accordo in 15 punti che porti alla fine della guerra iniziata lo scorso 24 febbraio e giunta ormai al suo 21esimo giorno.
Lo rivela il Financial Times, che ha anticipato la bozza del piano di pace. Le Borse sperano in una tregua e spiccano il volo, ma la testata britannica precisa che nonostante ci siano “progressi significativi” non mancano gli ostacoli.
Il piano anticipato dal Financial Times include, tra le altre cose.
- Il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe
- La neutralità dell’Ucraina, lo stesso portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nelle scorse ore ha parlato del modello di neutralità svedese e austriaco come una “possibilità di cui si sta parlando”
- Kiev rinuncia ad aderire alla Nato, e su questo anche Zelensky ieri è stato chiaro
- Limiti alle forze armate ucraine: Kiev potrà avere un suo esercito ma non ospitare basi militari di potenze straniere o armi
- Garanzie per le minoranze russofone in Ucraina
- Garanzie occidentali per la sicurezza ucraina, che sarebbe protetta da alleati come Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia
In sostanza, l’Ucraina dovrebbe accettare di rimanere un Paese neutrale, lasciare da parte la sua ambizione di aderire alla Nato e accettare limiti alle forze armate, in cambio di protezione da Usa, Gran Bretagna e Turchia.
Tuttavia, evidenzia il Financial Times, proprio le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina potrebbero rivelarsi il primo “grande ostacolo ad ogni accordo”.
Un altro ostacolo al momento difficile da superare riguarda lo status dei territori contesi: la Crimea, conquistata da Mosca ma non riconosciuta come territorio russo, e le due “Repubbliche” di Donetsk e Lugansk nel Donbass. “I territori contesi e in conflitto restano fuori dalla discussione al momento. Stiamo parlando per ora di un ritiro dai territori occupati dall’inizio dell’operazione militare del 24 febbraio”, ha detto al Financial Times Mykhailo Podolyak, negoziatore ucraino e braccio destro di Zelensky.
Difficile tuttavia pensare di raggiungere un accordo escludendo questioni dirimenti come quelle dei territori contesi. Inoltre, le fonti ucraine citate dalla testata londinese temono che Mosca stia solo prendendo tempo per raggruppare le forze sul campo e far ripartire l’offensiva finale verso Kiev.
E sempre Kiev sottolinea che quella bozza “rappresenta solo le richieste della Russia, l’Ucraina ha le sue posizioni e le uniche cose che confermiamo in questa fase sono il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza da un certo numero di Paesi”.
(Unioneonline/L)