Ore frenetiche in Sri Lanka dopo gli attacchi che in mattinata hanno provocato oltre 200 morti e centinaia di feriti.

Da un lato i soccorsi, dall'altro le indagini per risalire agli attentatori che hanno preso di mira chiese e alberghi di lusso. Le forze di sicurezza hanno arrestato tredici persone, appartenenti al medesimo gruppo al quale è attribuita la strage.

Tra le vittime, hanno detto le autorità, ci sono anche degli stranieri, almeno una trentina, e la Farnesina è al lavoro per verificare la presenza di italiani.

Le esplosioni confermate sono otto e sono avvenute nella chiesa di Sant'Antonio, a Colombo; a Katuwapitiya, a Katana, a Negombo. Colpiti anche lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel di Colombo. E più tardi i sobborghi di Dehiwala e di Dematagoda.

Ad agire sono stati dei kamikaze che si sono fatti saltare in aria nel giorno in cui nel Paese tante persone erano riunite in chiesa oppure erano negli hotel. È emerso tra l'altro che nei giorni scorsi il capo della polizia aveva diramato un allarme proveniente dalle risorse d'intelligence: il documento parlava della preparazione di un piano di attacco diretto verso "chiese importanti". Ma l'allerta sarebbe stata ignorata.

Dure le condanne da parte dei leader politici e religiosi di tutto il mondo. Anche il Papa, nel corso della messa di questa mattina in piazza San Pietro, ha rivolto un pensiero alle vittime e ai feriti.

(Unioneonline/s.s.)

LE IMMAGINI:

Ambulanze e personale di sicurezza a Colombo, una delle città colpite dagli attentatori (Ansa)
Il luogo di un'esplosione
Una delle chiese colpite
Una delle chiese a Colombo
La distruzione
I sopralluoghi
Uno degli hotel colpiti
Una delle chiese

IL VIDEO:

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