Kamala Harris a Netanyahu: «Non tacerò su Gaza, è ora di trovare un accordo»
La vicepresidente sulla «terribile» situazione umanitaria nella Striscia. Israele: «Dichiarazioni che danneggiano i negoziati sugli ostaggi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La situazione umanitaria a Gaza, agli occhi della vicepresidente americana Kamala Harris, è «terribile». Tanto che, anche se «Israele ha il diritto di difendersi, non si possono girare le spalle di fronte a quanto sta succedendo, davanti a ciò non si può diventare insensibili. Io non resterò in silenzio». Lo ha assicurato la numero due della Casa Bianca al termine del suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in quello che è stato il suo primo test di politica estera da quando Joe Biden l'ha appoggiata per la corsa alla presidenza.
«Come ho detto a Netanyahu, è il momento di chiudere l'accordo» per il cessate il fuoco e riportare gli ostaggi a casa, ha detto la vicepresidente parlando dalla Casa Bianca. «A tutti coloro che chiedono il cessate il fuoco e urlano per la pace, io vi vedo e vi sento. Facciamo l'accordo», ha aggiunto dopo l'incontro di oltre mezz'ora "franco e costruttivo" con Netanyahu al Ceremonial Office. Al premier ha anche ribadito il suo l'impegno "incrollabile" nei confronti di Israele e della sua sicurezza: Israele ha «il diritto di difendersi ma come si difende è importante». Con più di due milioni di persone alla prese con alti livelli di insicurezza alimentare e più di mezzo milione ad affrontare catastrofici livelli di acuta insicurezza alimentare, «quanto accaduto a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante», ha aggiunto. «Non possiamo girarci di fronte a queste tragedie», ha poi ribadito, esortando gli americani a non vedere la guerra a Gaza «come un fatto in bianco o nero perché la situazione è più complessa».
Dichiarazioni che però non hanno convinto Israele, secondo cui le parole della vice «danneggiano le trattative per il rilascio degli ostaggi e sono da respingere». Secondo un funzionario israeliano, citato dai media, nell'incontro il premier Benyamin Netanyahu ha offerto ad Harris un resoconto «dettagliato e fattuale» della situazione sul campo a Gaza che ha contraddetto le affermazioni di Harris «sulla crisi alimentare, la sofferenza dei civili e l'elevato numero di innocenti uccisi».
(Unioneonline)