“Arrendetevi o vi finiremo”. L'agghiacciante avvertimento arriva da un bunker sotterraneo vicino a Kiev, lo lancia Ramzan Kadyrov, il sanguinario leader ceceno giunto in Ucraina per dar manforte alla lenta avanzata delle truppe di Vladimir Putin.

La minaccia arriva con un video via Telegram: in un ambiente buio, il capo indiscusso dei ceceni è in mimetica che studia alcune mappe assieme ad altri militari, mentre sullo sfondo si vede una bandiera cecena con il ritratto di Achmat, padre di Ramzan e presidente della Cecenia fino al 9 maggio 2004, quando fu ucciso in un attentato.

“L'altro giorno eravamo a circa 20 chilometri da voi nazisti, ora siamo ancora più vicino”, avverte il macellaio ceceno dicendo di essere non lontano dalla capitale, a Gostomel. Poi il messaggio rivolto direttamente al presidente Zelensky: “Puoi rilassarti un momento, perché non devi cercarci, ti troveremo noi. Meglio arrendersi e stare al nostro fianco, come ho suggerito più di una volta, o arriverà la tua fine. L’offerta è ancora valida, ma non per molto”.

Un delirio in perfetto stile Kadyrov, che potrebbe tuttavia rivelarsi un boomerang, in quanto il video potrebbe rivelare l’esatta posizione del leader ceceno fedelissimo di Putin, su cui i vertici ucraini già stanno lavorando. Si trova a Ivankov, nel distretto di Kiev, nascosto in un seminterrato, ha rivelato il ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko.

Il leader ceceno a Putin (Ansa)

Sulla sua testa c’è già una taglia: “Se Kadyrov è davvero vicino a Kiev, allora ogni combattente delle forze armate deve porsi l'obiettivo di distruggere questa vergogna del popolo ceceno. Prometto che la testa di Kadyrov vale una casa di 40 acri vicino a Kiev”, ha scritto su Facebook l'ex parlamentare ucraino Yechen Rybchynsky.

Che i ceceni sarebbero stati coinvolti in questa guerra si sapeva sin dall’inizio dell’invasione. Ai primi di marzo Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino, annunciava in un discorso televisivo che “l'unità che è venuta per uccidere il nostro presidente è stata eliminata”, riferendosi all'annientamento di un commando inviato da Kadyrov su commissione di Putin.

Sarebbero stati almeno tre i tentativi di assassinare Zelensky, oltre ai ceceni avrebbero ricevuto l’incarico anche i paramilitari russi del gruppo Wagner, mercenari feroci specializzati in missioni sporche in Africa richiamati appositamente da Mosca.

In tutto questo il Cremlino non si sbilancia, il portavoce Dmitry Peskov fa sapere – cosa molto improbabile – di “non avere informazioni” sulla presenza di Kadyrov in Ucraina.

(Unioneonline/L)

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