«Sono io l'unico in grado di abbatterlo». Spunta l'ombra del ricatto in una delle email di Jeffrey Epstein su Donald Trump. Ma se nei restanti file sul defunto finanziere pedofilo custoditi gelosamente dal ministero della giustizia ci fossero informazioni ancora più compromettenti di quelle trapelate finora dai suoi messaggi di posta elettronica? È l'interrogativo che aleggia prima del voto in aula in Congresso annunciato per la prossima settimana dallo speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson, dopo mesi di melina.

Il giuramento della neoeletta deputata dem Adelita Grijalva ha consentito di raggiungere il quorum di 218 firmatari di una "petition” per esprimersi sul disegno di legge che obbligherebbe l'attorney general, Pam Bondi, a rendere pubblici tutti i documenti sul caso. Ci si aspetta il sostegno di circa cento repubblicani, nonostante Trump abbia accusato i dem di cavalcare l'ennesima montatura. Strada in salita invece al Senato: ma se il provvedimento passasse il presidente potrebbe usare il potere di veto. Non senza però irritare la sua base Maga e far aumentare i sospetti che nasconda davvero qualcosa. Oltre ad alimentare le teorie cospirative che Epstein non si sia suicidato in cella ma sia stato ucciso, come ha insinuato più volte suo fratello Mark.

A creare un clima velenoso sono le ulteriori rivelazioni legate agli oltre 20 mila documenti pubblicati dalla commissione vigilanza della Camera. Dalle carte emerge l'ombra di un ricatto da parte di Epstein, che monitora le decisioni politiche dell'ex amico Donald, setaccia le sue finanze. E lascia intendere di possedere informazioni compromettenti sul tycoon, offrendosi addirittura come insider ai russi prima del famigerato vertice con Putin ad Helsinki, tramite l'ex premier norvegese Thorbjorn Jagland che all'epoca guidava il Consiglio d'Europa. Una delle nuove email più significative in questo senso risale alla fine del 2018, quando le autorità si stavano avvicinando a Epstein e il Miami Herald puntava il dito contro l'allora segretario al Lavoro di Trump che aveva approvato il controverso patteggiamento del finanziere nel 2008 per favoreggiamento della prostituzione minorile.

Epstein scrisse a un conoscente: «Stanno davvero cercando di abbattere Trump e fanno tutto il possibile…! È pazzesco, perché io sono l'unico in grado di abbatterlo». Tre anni prima, quando la campagna presidenziale di Trump stava prendendo slancio, il finanziere chiese a Landon Thomas Jr., allora giornalista del New York Times: «Vuoi foto di Donald e ragazze in bikini nella mia cucina?». Epstein gli raccontò anche di un episodio in cui il tycoon era «così concentrato a guardare giovani donne in piscina da sbattere contro una porta, lasciando l'impronta del naso sul vetro».

«So quanto è losco Donald», scrisse in un'altra email del 2018 a proposito dei pagamenti in nero di Trump alla pornostar Stormy Daniels. Nel 2012 invece Epstein si rivolse ad uno dei suoi avvocati, Reid Weingarten, suggerendo di far indagare le finanze di Trump, inclusi il mutuo di Mar-a-Lago e un prestito da 30 milioni di dollari ricevuto dal tycoon. Il 13 giugno 2019 il suo contabile di lunga data Richard Kahn lo informò che aveva appena finito di esaminare la dichiarazione finanziaria federale di Trump, definendola «100 pagine di assurdità» e individuando nove «scoperte interessanti» su debiti, redditi e fondazioni di The Donald.

Dai carteggi emerge inoltre che Epstein insultava ripetutamente Trump: in una email di gennaio 2018 al giornalista Michael Wolff lo definiva «dopey Donald» (stupido Donald) e «demented Donald» (demente Donald), affermando che le sue finanze erano «tutte una farsa». Ma il più strano dei messaggi è il "promemoria" del primo febbraio 2019, che Epstein inviò a sé stesso: «Trump sapeva tutto... ed è venuto a casa mia molte volte durante quel periodo. Non ha mai ricevuto un massaggio». Una email che scagiona il presidente da possibili accuse di abusi (come aveva fatto Virginia Giuffre, una delle vittime) ma che smentisce la sua versione, quella secondo cui ignorava il traffico sessuale di minorenni del finanziere. 

(Unioneonline)

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