Caos in Venezuela, dove Juan Guaidò, leader dell'opposizione e presidente dell'Assemblea Nazionale, si è auto-proclamato presidente, in opposizione a Nicolas Maduro.

Una rivendicazione, già appoggiata da Stati Uniti, Brasile e Colombia, che ha innescato scontri e che rischia di far saltare definitivamente la polveriera venezuelana, da anni ormai alle prese con crisi economica e conflitti politici e sociali.

Per cercare di capire cosa sta succedendo, UnioneSarda.it ha contattato un cittadino italiano che da tempo risiede a Valencia, a un'ora e mezza dalla capitale Caracas.

Si tratta di Maurizio Del Cett, originario di Genova, che lavora come operaio in un'azienda metallurgica.

Come ha reagito il popolo venezuelano alla rivendicazione di Guaidò?

"C'è grande entusiasmo. I venezuelani stavano aspettando da tempo un cambio al vertice. E questa può essere l'occasione".

Maduro però ha vinto le ultime elezioni presidenziali...

"In realtà sono state elezioni fraudolente. Le forze d'opposizione hanno le prove che ci sono stati brogli. Addirittura risulta che siano state ammesse al voto persone morte da tempo, che non possono certo tornare in vita e dire: 'Ma io non ho votato!'. Ci sono nomi e cognomi, numeri di tessere elettorali. Maduro non ha tutto il consenso che vuol far apparire".

Juan Guaidò (Ansa)

Come mai nei comizi del presidente le piazze sembrano sempre piene?

"Anche quello è tutto un imbroglio. La televisione di Stato è bravissima a fare i montaggi, anche in diretta. Inquadrano le persone subito sotto al palco e sembra che ci sia moltissima gente. È sempre così. In realtà anche le immagini che passano sono un frode. La verità è che il governo Maduro è un governo illegittimo".

Perché illegittimo?

"Oltre ai brogli elettorali, Maduro il 10 di gennaio avrebbe dovuto fare un giuramento davanti all'assemblea nazionale, come previsto dalla costituzione , ma non lo ha fatto. E questo è il cavillo, chiamiamolo così, che ha permesso a Juan Guaidò, che è il presidente dell'assemblea, di spodestarlo".

E le forze armate?

"Anche loro non sono immacolate. Molti nella polizia o nella guardia nazionale sono malandri, come li chiamano qui, delinquenti in uniforme. Quando ti fermano, anche se sei in regola, trovano sempre una scusa per questionare. Insomma, non sono sempre dalla parte del popolo".

Nicolas Maduro (Ansa)

Quindi sono schierate con Maduro?

"Diciamo che al momento sembra che si siano delle spaccature. Ma credo che il 70-80 per cento dei soldati, quelli semplici ma anche i graduati, siano per il cambiamento. Anche le loro famiglie, come quelle del resto del popolo, non mangiano. E anche le caserme non sono rifornite. Certo, sono militari, dunque addestrati a obbedire agli ordini. Però la crisi tocca anche loro".

Anche i generali?

"Quello è un altro discorso. Finché il regime consentirà loro di mantenere il proprio status e i propri privilegi lo appoggerranno. Se Maduro non ci riuscirà, e per lui è sempre più difficile, allora anche loro appoggerranno il cambiamento".

Insomma, l'esercito sarà determinante...

"Sì. Se il nuovo governo riuscirà ad affermarsi sarà proprio l'esercito ad andare a prendere Maduro e a rimuoverlo dal suo palazzo".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)
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