L'Ema ha valutato che un richiamo del vaccino Pfizer (il Comirnaty) contribuisce all'aumento della produzione di anticorpi nelle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni quando viene somministrato ad almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose. 

Lo ha spiegato una nota diffusa oggi dall'Agenzia europea del farmaco.

Nel comunicato l'Ema sottolinea l'importanza di distinguere, nella valutazione sulla terza dose, tra le persone che presentano forme importanti di immunodeficienze e quelle che hanno invece un funzionamento ordinario del sistema immunitario.

Per questi ultimi, in pratica, l'Agenzia dà il via libera alla terza dose del Comirnaty agli over 18 dopo sei mesi dalla seconda dose, mentre afferma che resta ancora sotto osservazione il vaccino di Moderna, il Spikevax. 

Le autorità sanitarie nazionali possono quindi adottare raccomandazioni sull'utilizzo di richiami tenendo conto dei dati finora acquisiti.

"Il rischio di infiammazioni cardiache o altri effetti molto rari dopo un richiamo non è conosciuto - si legge ancora nella nota - e viene attentamente monitorato. Come per tutti gli altri farmaci l'Ema continuerà a raccogliere e valutare tutti i dati sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini".

Quanto alla realizzazione delle campagne vaccinali nei vari Paesi Ue, l'Agenzia osserva che "restano una prerogativa" delle competenti autorità nazionali".

Questi organismi sono quelli che meglio di tutti "possono valutare le condizioni locali, inclusa la diffusione del virus e delle sue varianti, la disponibilità di vaccini e le capacità del sistema sanitario nazionale".

(Unioneonline/F)

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