Crisi della benzina nel Regno Unito, Downing Street: “Basta allarmismo, per ora l’esercito non serve”
Nella Gran Bretagna post-Brexit mancano i camionisti e le stazioni di servizio si svuotano. Londra concede 10.500 visti
Regno Unito ancora in crisi per la mancanza di benzina ma il governo Johnson per il momento non intende ricorrere all’esercito.
Lo ha affermato un portavoce di Downing Street smentendo, a margine di una riunione ad hoc del consiglio dei ministri, quanto affermato dai media inglesi: "Attualmente non è necessario, ma come ogni governo responsabile stiamo predisponendo ogni ulteriore misura che dovesse servire", ha precisato il portavoce.
Nella Gran Bretagna del dopo Brexit mancano “100mila autisti di camion”, sostengono i sindacati, e dunque rallentano le forniture di carburante verso la rete delle stazioni di servizio. Il governo per ora mette in campi visti facilitati per 5mila driver stranieri e per 5.500 lavoratori del comparto avicolo, altro settore in difficoltà sul fronte della catena di distribuzione.
Minimizza il problema il ministro dell'Ambiente e dell'Agricoltura, George Eustice: depositi e raffinerie, ha detto, "sono pieni". C’è un problema di distribuzione, ammette, ma è solo temporaneo, "in via di soluzione". A provocare le code chilometriche che hanno bloccato snodi anche molto importanti, è la sua versione, sono state le dichiarazioni dei media: sono loro ad aver alimentato "l'allarme" inducendo i consumatori "più ansiosi" a correre ai distributori di benzina cercando di accaparrarsi il carburante.
(Unioneonline/D)
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