La decisione della Corte d’appello di Sassari di non concedere l’estradizione chiesta dalla Spagna per Carles Puigdemont (arrestato ad Alghero e rilasciato il giorno successivo dopo una notte a Bancali) è stata accolta con soddisfazione oltre che dal diretto interessato anche dall'eurodeputato Antoni Comin: "Quella di Alghero per noi è stata una vittoria giuridica schiacciante dai grandi benefici politici", ha detto all’Ansa.

Comin, assieme all'ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont e l'eurodeputata Clara Ponsatì, è stato incriminato dalla Spagna per i reati di sedizione e malversazione dopo il contestato referendum indipendentista dell’ottobre 2017.

"C'è stata una perdita assoluta di credibilità da parte della Spagna – sostiene -. Chi aveva detto alla Corte del Lussemburgo che il mandato di cattura su Puigdemont era sospeso fu l'avvocato dello Stato spagnolo, che poi si è rimangiato la parola perdendo la faccia. E' stata pessima la figura di Madrid anche nei confronti dell'Italia, un importante alleato. Per colpa della magistratura spagnola la polizia italiana infatti ha rischiato di mettersi contro una decisione della Corte del Lussemburgo, l'immagine che la Spagna lascia a Roma è catastrofica".

"Le istituzioni italiane si sono comportate in maniera impeccabile, hanno agito con tempestività e abilità nel comprendere la complessità della situazione", ha poi spiegato Comin. Quanto alla revoca dell'immunità ai tre leader da parte dell'Eurocamera ha poi aggiunto che "i fatti di Alghero dimostrano che l'immunità per me, Puigdemont e Ponsatì è ancora necessaria, per lo meno fino a quando i procedimenti in corso alla Corte europea saranno conclusi".

(Unioneonline/D)

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