Ucciso e fatto a pezzi: spunta il possibile movente
Secondo indiscrezioni Alessandro Venier è stato ucciso perché né madre né compagna – arrestate – volevano il trasferimento in ColombiaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Emergono nuovi particolari sul possibile movente dell’omicidio di Alessandro Venier.
Il giorno del delitto e la premeditazione non sarebbero infatti casuali: l'uccisione di Venier è avvenuta alla vigilia della partenza per la Colombia, il luogo dove l'uomo aveva deciso di andare a vivere.
Venier non sarebbe partito da solo, avrebbe portato con se sia la compagna che la figlia di sei mesi: una scelta non condivisa né dalla stessa Mailyn né da Lorena Venier, la madre della vittima, entrambe finite in arresto. È quanto riporta l'edizione friulana del Messaggero Veneto.
Il giornale riferisce ancora che la signora Venier, dal canto suo, non voleva perdere quella che ha definito con il magistrato «la figlia che non aveva mai avuto» e con la quale si era cementato un sentimento di forte affetto, ricambiato.
Un sentimento rafforzatosi in una una alleanza stimolata da un comune sentire. E Mailyn non avrebbe voluto tornare nel suo Paese. Né Lorena Venier voleva separarsi dalla piccola con la quale il legame forse è ancora più forte.
Viene intanto chiarita anche la dinamica dell'omicidio: l'uomo sarebbe stato dapprima stordito con una forte dose di farmaci e poi soffocato con un cordino. Una volta morto sarebbe cominciata l'operazione di sezionamento del cadavere.
(Unioneonline)