«Sono stata io e so che ciò ho fatto è mostruoso». È quanto ha ammesso, di fronte al magistrato che la stava interrogando, Lorena Venier, la donna di 61 anni, di Gemona (Udine), che ha confessato di aver ucciso e fatto a pezzi il figlio Alessandro, di 35 anni.

«La mia assistita ha reso piena confessione di fronte al sostituto procuratore che l'ha interrogata - ha confermato l'avvocato Giovanni De Nardo, che patrocina la sua difesa - Come si può immaginare, era visibilmente scossa per la crudeltà della sua azione e per la contrarietà a qualsiasi regola naturale del suo gesto».

Secondo i primi accertamenti, il delitto è avvenuto una settimana fa, la notte di venerdì 25 luglio, «ma non è stato riferito di una

particolare lite scatenante», ha precisato l’avvocato De Nardo.

«La mia assistita - ha aggiunto - ha spiegato nel dettaglio

la successione degli eventi, escludendo completamente il

coinvolgimento di terzi oltre alle persone che abitavano nella

casa assieme a lei».

De Nardo, nel rispetto del segreto istruttorio, non ha

fornito dettagli sul movente - «che è stato completamente

dettagliato» - né sulle modalità del delitto.

Oltre alla Venier gli inquirenti hanno arrestato Marilyn Castro Monsalvo, donna di 30 anni, di origini colombiane, compagna della vittima. Il suo interrogatorio è slittato e verrà sentita dai pm successivamente. 

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata