Tutti coloro che lo vorranno potranno fare la terza dose di vaccino, ma con tempi e modi ancora tutti da definire. E’ la strada che sembra intraprendere il governo, a quasi un anno dall’inizio della campagna vaccinale contro il Covid.

Si partirà ovviamente con le categorie prioritarie, già da fine settembre: i soggetti immunodepressi, gli anziani e i sanitari. Successivamente toccherà agli altri cittadini.

"Si partirà con la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una platea di tre milioni di persone, poi - ha spiegato il generale Francesco Paolo Figliuolo - a seguire, si andrà sugli anziani e sui sanitari e poi vedremo". Per il resto della popolazione, precisa il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, "l'evidenza è che l'immunità si avvicini ad un anno".

"Abbiamo dati su circa 600 pazienti oncologici confrontati con 250 soggetti sani in cui è stato seguito e monitorato per 4 mesi l'andamento degli anticorpi dopo la vaccinazione anti-Covid. Questi dati - annuncia Francesco Cognetti, presidente di Foce (Federazione Oncologi, Cardiologi e Ematologi) - dimostrano che c'è una diminuzione del tasso anticorpale in particolari pazienti oncologici con determinate caratteristiche. Lo studio dimostra cioè una diminuzione più precoce della immunoreattività dopo il vaccino in alcune categorie di malati oncologici rispetto ai soggetti sani".

Questi dati, rileva, "potranno essere preziosi per la scelta dei malati da indirizzare immediatamente alla terza dose". Concorda poi con la necessità di una terza dose per il personale sanitario il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, secondo cui è "fondamentale procedere con la terza dose ai sanitari, dall'autunno, anche per prevenire reinfezioni - che sono già state segnalate in alcuni casi - e garantire una piena efficienza della categoria".

ESPERTI DIVISI – Non c’è stessa unanimità, però, per la terza dose “generalizzata”. Secondo Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano e infettivologo all'Ospedale Sacco, sulla terza dose "abbiamo dati piuttosto limitati. La necessità generalizzata - ha affermato - è francamente discutibile, con questi vaccini".

Di parere diverso Sergio Abrignani, immunologo all'Università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts): "La terza dose riguarderà tutti gli italiani, seguendo la solita schedula: prima fragili, operatori sanitari, anziani, e poi gli altri. Chiunque si intenda di vaccini sapeva già dall'inizio che sarebbero servite tre dosi. II miglior modo è vaccinare con tre dosi perché in chi ha risposto male alle prime 2 dosi aiuta a far partire la risposta, mentre in chi ha risposto bene serve a prolungare la memoria immunologica". In merito, conclude Abrignani, "è probabile che arrivi a breve l'autorizzazione di Fda e Ema", aggiungendo che il richiamo verrà effettuato con vaccini a mRna.

(Unioneonline/D)

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