Un pezzo di acciaio rosso immortalato tra il groviglio di cavi, che in gergo si chiama “forchettone", potrebbe essere una delle cause dell’incidente sulla funivia Stresa-Mottarone, che ha provocato la morte di 14 persone.

Si tratta, spiega un esperto che da domenica ha seguito le operazioni di soccorso e i successivi accertamenti, di una piastra di metallo del peso di cinque chili che viene inserita manualmente nella parte alta del carrello della cabina dove ci sono le rulliere e che viene utilizzata per tenere forzatamente in posizione aperta proprio i freni di emergenza.

Serve per esigenze di manutenzione, spiega l'esperto, dunque ad esempio per lavori sulle funi, ingrassaggi dei cavi o prove di carico o della linea. Oppure per riportare a valle a fine giornata la cabina che è a monte senza correre il rischio che per un qualsiasi motivo questa possa bloccarsi lungo la linea.

I forchettoni servono per intervenire esclusivamente sui freni di emergenza: quelli "normali”, che servono a fermare la cabina quando arriva in stazione, si trovano sulle pulegge, le grandi ruote sulle quali scorre la fune traente che si trovano in tutte le stazioni di funivie, cabinovie o seggiovie. Il forchettone, se verrà confermato che di quello si tratta, non doveva dunque stare lì. Generalmente si trova nelle stazioni di arrivo e partenza, dice ancora l'esperto, e viene messo manualmente.

La piastra potrebbe essere stata posizionata dopo il 3 maggio, data dell'ultimo controllo ai freni, ed essere rimasta lì tutto questo tempo, oppure la sera prima, quando si è fatta tornare la cabina a valle.

In proposito, ci sarebbe anche una testimonianza raccolta dai soccorritori in base alla quale proprio il giorno prima della tragedia sarebbe stata fatta una prova di emergenza rimandando a valle la cabina che era a monte. Una di quelle situazioni in cui viene utilizzato il forchettone.

(Unioneonline/D)

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