"Solo il lavoro rende liberi".

Una frase che riporta alla memoria la scritta all'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz ma che per "una distrazione imperdonabile" è diventata il titolo dell'iniziativa con la quale il Comune di Napoli, attraverso video-interventi e dirette streaming, ha inteso celebrare il Primo maggio.

Il manifesto con il titolo "Solo il lavoro rende liberi" ha trovato rapida diffusione sul web, prima di essere modificato con il nuovo titolo: "Solo il lavoro rende la dignità".

L'assessore al Lavoro e alle Politica sociali del Comune di Napoli, Monica Buonanno, ha spiegato così l'errore: "Una distrazione, certo imperdonabile, ma avvenuta nel contesto di un ufficio che in questi giorni sta lavorando incessantemente per fronteggiare le infinite emergenze sociali della nostra città ma che nonostante il carico pesantissimo di lavoro ci ha tenuto ad organizzare una celebrazione seppur virtuale del Primo maggio. Questo è quanto".

Buonanno ha ribadito di essere "una donna antifascista" e per questo "conosco il peso di quelle parole e il male che può fare leggerle in un contesto che esalta i valori della democrazia. Chiedo

scusa. Quella frase, il lavoro rende liberi, era la beffa con cui i nazisti preparavano alla schiavitù mentre il lavoro che celebriamo è il vettore della democrazia e della libertà di un popolo, esattamente come recita l'articolo 1 della nostra costituzione".

(Unioneonline/F)
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