Si chiamava Stefano Ansaldi ed era un ginecologo 65enne campano l'uomo ucciso ieri vicino alla Stazione Centrale di Milano.

Potrebbe essersi trattato di una rapina ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un omicidio per altre cause: Ansaldi, nato a Benevento e residente a Napoli dove esercitava la professione, forse era nel capoluogo lombardo per un appuntamento ben preciso. Il delitto dunque potrebbe essere scaturito da una lite con persone che conosceva.

LA RICOSTRUZIONE - Verso le 18 Ansaldi stava camminando fra via Scarlatti e via Mauro Macchi, sotto l'impalcatura di un palazzo coperta da teli di plastica.

Qui è stato aggredito: è stramazzato per terra, in una pozza di sangue, con una profonda ferita alla gola. Il coltello è stato rinvenuto sul posto. A dare l'allarme alcuni passanti, ma l'uomo è morto prima ancora dell'arrivo dei sanitari dell'ambulanza. Ora il suo corpo è stato trasportato nella camera mortuaria a disposizione degli inquirenti.

La strada è stata parzialmente chiusa. La Scientifica ha svolto i rilievi e si stanno controllando le telecamere della zona, anche quelle dei negozi chiusi, e cercando testimoni. Non lontano si è svolta una rapina ad opera di due stranieri poi fuggiti a piedi e ora ricercati. Si sta cercando di capire se siano gli stessi ad aver ucciso a sangue freddo il medico. O, come detto, se si è trattato del delitto perpetrato da una persona che Ansaldi conosceva.

GLI ABITI CAMBIATI - A far propendere per questa seconda tesi il fatto che la sorella di Ansaldi si stava preparando per tornare al Sud prima delle restrizioni sugli spostamenti per Covid, quindi verrebbe meno il motivo familiare della trasferta milanese.

A questo si aggiunge il comportamento dei presunti assassini, che dopo l'omicidio si sono cambiati gli abiti per confondere ulteriormente le ricerche degli investigatori. Ciò farebbe pensare a qualcuno che aveva un piano o almeno l'idea di qualche motivo per cui fuggire.

IL SINDACO SALA - "Chiederò al Prefetto un incontro per valutare la situazione e prendere le decisioni necessarie per rafforzare la presenza delle forze dell'ordine", ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "L'omicidio in via Macchi è un fatto grave e per prima cosa esprimo sentite condoglianze alla famiglia della vittima".

"Siamo a disposizione dell'Arma dei Carabinieri che ha da subito avviato una accurata indagine per ricostruire i fatti - ha assicurato - a partire dall'analisi delle immagini delle telecamere e del contesto nel quale si è consumata l'aggressione".

(Unioneonline/D)
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