Nabil Benamir, marocchino arrestato a Genova nel dicembre 2017 con l'accusa di terrorismo e detenuto a Bancali, carcere di Sassari, è stato condannato a cinque anni e dieci mesi di carcere.

Il trentenne è stato anche condannato a risarcire lo Stato italiano con 50mila euro.

Il pm Federico Manotti aveva chiesto una condanna a otto anni e otto mesi per l'uomo, che viveva a Genova in una casa popolare occupata abusivamente.

Fermato per maltrattamenti nei confronti della compagna, gli inquirenti hanno subito scoperto che il suo nome era inserito nella black list dei foreign fighter, segnalato come esponente dell'Isis. Nel suo cellulare c'erano le istruzioni per realizzare ordigni e fare stragi come quelle di Nizza e Barcellona, a bordo di tir e auto rubate.

"Ho ricevuto la chiamata del Chiamante", diceva in un'intercettazione, elemento che ha spinto gli investigatori - convinti che fosse pronto a passare all'azione - ad arrestarlo.

Benamir secondo la Procura ha continuato anche nel carcere di massima sicurezza di Sassari ad aderire alla jihad.

"Bisogna tenere sempre alta la guardia", avvisa il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, convinto che il trentenne stesse preparando "concretamente" un attentato in Italia.

(Unioneonline/L)
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