A due mesi dall'omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne scappata il 29 gennaio dalla comunità di recupero, i cui resti sono stati trovati 36 ore dopo in due trolley nella periferia di Macerata, l'esito della perizia dei Ris ha rivelato che c'era soltanto Innocent Oseghale nell'attico dell'orrore dove è stata uccisa la giovane.

Sono infatti del 29enne - oggi detenuto ad Ascoli - le impronte ritrovate all'interno dell'appartamento. I rilievi del reparto scientifico dell'Arma non avrebbe invece riscontrato tracce riconducibili agli altri due fermati - Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 28 anni - che sono in carcere ad Ancona per le stesse accuse di Oseghale.

Nell'inchiesta è indagato a piede libero anche un quarto nigeriano.

Resta il giallo su altre impronte trovate nell’abitazione e non comparabili con nessuno dei soggetti indagati.

Il 6 aprile a Roma i Ris inizieranno un altro accertamento irripetibile su una scatola di guanti in lattice già sequestrata nella casa: gli inquirenti, arrivati ai nigeriani in particolare sulla base della tracciatura e ai contatti dei cellulari, cercano la persona che potrebbe aver toccato la scatola prima di smembrare il corpo di Pamela.

(Unioneonline/s.a.)

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