Il "cencio". Quello che potrebbe essere un termine dispregiativo, uno straccio, un pezzo di stoffa, per i senesi è il sogno della vita. Un sogno che stasera, dopo il rinvio di ieri causa maltempo, si può materializzare se il cavallo con i colori della propria contrada farà tuonare il mortaretto di piazza del Campo dopo tre giri sul tufo. E allora sarà gioia. Grande. Quella che si sogna ogni anno, perlomeno quando la propria contrada (a Siena ne esistono 17 dopo la riforma del 1729 voluta dalla principessa Violante Beatrice di Baviera, che ne fissò i confini) è nel lotto delle dieci alla "Mossa", i canapi dove cavalli e fantini entrano secondo un ordine estratto a sorte per poi scattare verso la curva di San Martino.

Chi festeggerà porterà a casa il drappellone, il "cencio", un telo dipinto da un artista senese, come vuole la tradizione per il mese di luglio, e dedicato alla Madonna di Provenzano, a cui è intitolata una chiesa nel rione anticamente abitato dalla famiglia del celebre condottiero medievale Provenzano Salvani, eroe della battaglia di Montaperti (nel 1260), vinta dai senesi, ghibellini, nella guerra contro i fiorentini, guelfi. Quest'anno è capitato a un ingegnere amante dei fumetti, Riccardo Manganelli, senese doc, ex calciatore dilettante e per tradizione familiare molto legato al Palio, di dipingere il drappellone: è stato lui a vincere il concorso bandito dal Comune.

I FANTINI – Un pezzo di Sardegna, come al solito, anche quest'anno si è trasferito in Toscana, chi al seguito degli allevatori dei cavalli, chi degli otto fantini sardi scelti dalle contrade. Solo due, infatti, tra quelli che questa sera saranno ai canapi, non provengono dalla Sardegna.

Uno è il senese Enrico Bruschelli, Bellocchio, 30 anni, al decimo Palio in carriera. Correrà con i colori dell'Istrice ed è un figlio d'arte, visto che suo padre, Luigi, detto Trecciolino, è stato vittorioso per tredici volte in carriera, solo una in meno del recordman dei tempi moderni, Andrea Degortes Aceto, originario di Olbia, capace di vincere quattordici Palii. Quattro in più di Giovanni Atzeni Tittia, nato in Germania da genitori che ora sono tornati a vivere a Nurri, che oggi avrà ancora la casacca dell'Oca, con cui ha trionfato già tre volte. L'altro non sardo sarà invece Scompiglio, Jonatan Bartoletti (44 anni), originario di Pistoia. Ha corso trentadue Palii, vincendone cinque. Il suo esordio risale addirittura al 2007 e avrà i colori del Bruco. Tra i sardi, da segnalare anche un esordio: Michel Putzu, 35 anni. In tanti nella sua Teti faranno il tifo per lui e per la contrada del Drago. Brigante, Carlo Sanna di Sindia (36 anni), diciotto presenze e tre vittorie alle spalle, l'ultima un anno fa con l'Onda, oggi correrà per la Tartuca e sarà tra i favoriti in sella a uno dei cavalli migliori: Zio Frac (due vittorie). L'acerrima rivale, la Chiocciola, ha deciso di puntare su Carburo, Giosuè Carboni di Bortigali, 45 anni, nona volta in piazza per lui e neanche una vittoria, ma monterà un cavallo già vittorioso: Tale e quale. Il ventisettenne Virgola, Andrea Sanna di Oliena, al suo secondo Palio, cercherà di portare al trionfo la contrada della Selva, mentre il suo compaesano Antonio Francesco Mula Shardana (28 anni), anche lui al secondo Palio, difenderà i colori della Lupa. Infine, Gingillo, Giuseppe Zedde, 43 anni, originario di Noragugume, al 33° Palio, con tre vittorie, è stato scelto dal Valdimontone, mentre Francesco Caria Tremendo (37 anni), di San Gavino, difenderà i colori della Pantera e sarà l'undicesima volta per lui tra i canapi. I cavalli

I CAVALLI – A parte Diodoro, castrone baio di sei anni, esordiente, nato a Castelnuovo Berardenga e allenato da Tittia, gli altri nove anglo-arabi-sardi sono nati tutti in Sardegna. Zio Frac (Tartuca), 10 anni, proviene da Pozzomaggiore (allevatore Costantino Calaresu); Tale e Quale (Chiocciola), 13 anni, è nato a Bortigali (Pietro Piras); Zenis (Selva), 10 anni, a Sorgono (Battista Meloni); Arestetulesu (Pantera), 9 anni, a Tula (Simona Godani); Comancio (Valdimontone), 7 anni, a Ossi (Stefano Demartis); Ares Elce (Lupa), 9 anni, a Florinas (Marco Giola); Viso d'Angelo (Bruco), 11 anni, a Pozzomaggiore (Costantino Calaresu); Dorotea Dimmonia (Istrice) a Samugheo (Antonello Tatti). Quest'ultima è all'esordio come appunto Diodoro e Diosu de Campeda, 6 anni, nato a Macomer (allevatore Giovanni Ledda). 

IL PROGRAMMA – A metà pomeriggio le contrade inizieranno a radunarsi, con i tamburini e i gonfaloni pronti a sfilare nel Corteo Storico, che entrerà in Piazza alle 17.20, preceduto, come da cerimoniale, dal drappello dei Carabinieri a cavallo. Ma l'attesa vera, è per le 19.30, quando i cavalli varcheranno di nuovo il Cortile del Podestà per il via alla corsa.

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