L'avevano adottato per sottrarlo all'inferno della povertà in Ucraina, ma lo hanno sottoposto a una serie di maltrattamenti.

Queste le accuse rivolte a una coppia di Torino per la quale è stata chiesta una condanna a 4 anni di carcere.

"Non si tratta di un singolo episodio - ha detto in aula il pm Francesco Pelosi - di un singolo insulto, o delle mutande infilate in bocca per punirlo dopo che aveva fatto la pipì a letto. Si tratta di vessazioni abituali, quotidiane e continue", protrattesi per oltre 6 anni.

Durante il processo è emerso anche che, in un'occasione, al bimbo, che ora ha 17 anni e vive in una comunità, era stato messo un cartello al collo con la scritta: "Sono sporco".

"Gli hanno fatto male - ha concluso il pm - lo hanno distrutto".

"Ciò che emerge da questa vicenda - ha sottolineato invece Anna Ronfani, legale dei genitori - più che una storia di maltrattamenti in famiglia è il fallimento adottivo che si può dedurre anche da una non completa e serena attendibilità di alcune testimonianze".

L'udienza di oggi è stata aggiornata al primo febbraio quando ci saranno le repliche dell'accusa e dell'avvocato di parte civile.
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