È stato trovato morto sul sagrato del Duomo di Milano, dopo che di lui si era persa ogni traccia da venerdì. Emanuele De Maria, 35enne detenuto nel carcere di Bollate e in permesso di lavoro, venerdì aveva accoltellato un collega ed era poi fuggito. Un’aggressione che ha fatto nascere i sospetti anche per la scomparsa di una donna, anche lei dipendente dello stesso hotel milanese e trovata morta questo pomeriggio in un laghetto nel Parco Nord.

Chamila Wijesuriyauna, 50 anni di origine bengalese 50 anni, era scomparsa venerdì e lavorava con De Maria in hotel. Quanto a De Maria, ad ora l’ipotesi più accreditata è che si sia tolto la vita. De Maria e Chamila sono stati ripresi venerdì pomeriggio mentre camminavano all'interno del parco e poi l'uomo, da solo, è stato ripreso più tardi dalle immagini delle telecamere nei pressi della fermata Bignami della metropolitana.

Il detenuto, che lavorava a tempo indeterminato all’hotel Berna, era irreperibile dopo l'accoltellamento del suo collega. Sul posto sono presenti le forze dell'ordine, la Polizia e gli agenti della locale, i Carabinieri oltre che il 118. Il corpo è coperto da un telo in attesa che vengano fatti i rilievi scientifici del caso. Il riconoscimento è avvenuto grazie ai numerosi tatuaggi che aveva sul corpo. Nelle sue tasche, gli inquirenti avrebbero trovato anche la fotocopia di un documento di riconoscimento che rimanda appunto a De Maria.

De Maria era detenuto per il femminicidio di una 23enne tunisina, avvenuto nel 2016 e commesso a Castel Volturno, in provincia di Caserta.

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata