Locatelli: “Subito terza dose ai fragili, non è detto che serva per tutti. Via le limitazioni col 90% di vaccinati”
Quando 9 italiani su 10 avranno completato il ciclo tutta l’Italia potrà riaprire, secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con la terza dose di vaccino anti-Covid “si partirà molto presto dai pazienti immunodepressi. E’ in fase avanzata la discussione per offrirla agli over 80, ai pazienti ricoverati nelle residenze sanitarie assistite, al personale sanitario e delle Rsa”.
Lo ha detto il coordinatore del Cts Franco Locatelli, precisando che sarà una terza dose “al momento preparata come le prime dosi, impiegando la sequenza del ceppo originario del virus e questa tipologia di vaccino è assolutamente efficace anche nel proteggere dalla variante Delta. Ci si orienterà sui composti basati sulla tecnologia dell'Rna messaggero”, dunque Pfizer e Moderna.
"Non è per nulla scontato”, ha tuttavia spiegato Locatelli, che “sarà necessaria per tutta la popolazione”. E in ogni caso, se dovesse servire, “l’Italia ha dosi sufficienti per i prossimi due anni per tutti i cittadini”.
Il coordinatore del Cts ha anche fissato un paletto per la fine delle limitazioni anti-Covid, che può avvenire “con il 90% della popolazione italiana vaccinata”, allora “potremo pensare a riaprire tutto e a eliminare ogni limitazione”.
Ma il Green pass, sostiene, va mantenuto anche dopo la completa riapertura del Paese, a differenza di altri Stati come la Danimarca che lo stanno eliminando: “So che c’è chi ritiene il Green pass solo un modo per incentivare la vaccinazione, ma io sono convinto che sia anche un importante strumento di salute pubblica e sono favorevole a un’estensione dell’obbligo”.
(Unioneonline/L)