Si sono aggravate nelle ultime ore le condizioni della coppia di Wuhan ricoverata allo Spallanzani di Roma. A causa di un'insufficienza respiratoria, si legge nel bollettino medico, "è stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva".

I due, entrambi di 60 anni, giunti in aereo a Malpensa, avevano fatto un piccolo tour nella Penisola prima di arrivare all'hotel Palatino a Roma, dove al marito è venuta la febbre alta. Sono i primi, e al momento gli unici, pazienti affetti da coronavirus in Italia.

Altri 26 pazienti sono stati dimessi perché risultati negativi al test, mentre altri 11 con dei sintomi - tutti provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia - sono stati sottoposti al test e si attendono gli esiti.

Lo Spallanzani

Il 17enne di Grado (Gorizia) rimasto a Wuhan non ha il coronavirus, hanno confermato fonti della Farnesina. Il ragazzo si trova in Cina per motivi di studio per un soggiorno di lungo termine con l'Intercultura. A differenza dei connazionali rientrati ieri mattina è rimasto a terra perché aveva una temperatura corporea di 37.7.

Il test, effettuato in un ospedale universitario di Wuhan, ha dato esito negativo, semplice febbre da raffreddore. E ora la Farnesina è al lavoro per riportarlo in Italia nel più breve tempo possibile. Il ragazzo nel frattempo si trova in un hotel di Wuhan, si dice "tranquillo e sollevato" e aspetta "solo di tornare a casa".

"Siamo in contatto con la famiglia da qualche giorno, verrà predisposto un piano di rientro sereno a scuola, che tuteli innanzitutto la salute del ragazzo", ha detto la preside del Liceo Artistico Sello di Udine frequentato dal 17enne.

Il premier Conte allo Spallanzani (Ansa)

E mentre in Cina il numero dei morti ha superato quota 425, una nave da crociera è stata messa in quarantena nella baia giapponese di Yokohama perché un passeggero è risultato positivo al coronavirus e altri otto presentano i sintomi.

"Non è ancora una pandemia - sottolinea l'Oms - siamo in una fase in cui si ha un'epidemia con focolai multipli".

Intanto il premier Giuseppe Conte ha risposto ai governatori leghisti che ieri hanno chiesto di mettere in quarantena i bimbi rientrati dalla Cina da meno di 14 giorni non mandandoli a scuola.

"Dobbiamo fidarci delle autorità scolastiche e sanitarie, se ci dicono che non ci sono le condizioni per il provvedimento in discussione invito i governatori del Nord a fidarsi di chi ha specifiche competenze", ha detto il presidente del Consiglio.

(Unioneonline/L)

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